I sindacati regionali: “Nessuna risposta da parte del Governo”. La protesta si sposta a Roma. Braccia incrociate anche in altri comuni calabresi.

SCALEA – Prosegue per i 32 Lavoratori socialmente utili del Comune di Scalea lo stato di agitazione proclamato dai sindacati dopo che la commissione Bilancio ha bocciato l’emendamento della minoranza per il finanziamento degli Lsu-Lpu della Calabria.
Ancora una volta, questa mattina, gli operatori precari hanno deciso di incrociare le braccia e manifestare all’interno della casa comunale di via Plinio il Vecchio in attesa che il Governo centrale dia risposte concrete sulla grave situazione dei 4 mila 500 Lsu e Lpu calabresi.
Intanto, giovedì 20 dicembre, in concomitanza con i lavori parlamentari e mantenendo comunque la mobilitazione in tutti i comuni, la protesta si sposterà a Roma. Lo hanno deciso all’unanimità Cgil, Cisl e Uil.
“Gli incontri tenutisi nelle prefetture di Reggio Calabria e Cosenza – hanno precisato i sindacati regionali in una nota stampa – non hanno dato risposte significative per la soluzione della problematica, né i parlamentari calabresi di maggioranza hanno dato prova di responsabilità per una soluzione della vertenza.
Cgil, Cisl e Uil della Calabria – proseguono – sono indignate per questo atteggiamento dei diciotto parlamentari calabresi e del Governo del Popolo che alla prima difficoltà ha abbandonato il popolo.
La situazione è gravissima – concludono – e mette a repentaglio le attività e il reddito di 4500 famiglie”.
