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Porto turistico a Tortora: “Ora sfruttare opportunità concreta”

Si torna a discutere di un’idea quarantennale. Ne abbiamo parlato con Raffaele Papa (IdM) che si è fatto portatore dell’istanza con il Comune di Tortora.

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TORTORA – Adesso o, molto probabilmente, mai più. Ora, c’è una reale possibilità di realizzare un porto turistico a Tortora, approdo per l’Alto Tirreno cosentino.

Un territorio che da poco si è fregiato di riconoscimenti importanti per il turismo, come le Bandiere Blu attribuite negli anni alla stessa Tortora, a Praia a Mare e a San Nicola Arcella.

Ma – sostengono i promotori dell’istanza – non un proclama da campagna elettorale. Non una voce da inserire nell’ennesimo piano comunale delle opere pubbliche.

Per fare maggiore chiarezza, ne abbiamo parlato con Raffaele Papa, consigliere comunale di minoranza al Comune di Tortora, ente direttamente interessato dall’infrastruttura. Il politico tortorese, noto ai più in veste di coordinatore provinciale per Italia del Meridione Cosenza, ha anche organizzato nei giorni scorsi un convengo sul tema.

Porto Turistico di Tortora, opportunità concreta

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foto: Google Earth

Infopinione: per quale motivo “ora” è il momento buono per realizzare a Tortora un approdo turistico? Su quali basi dovrebbe poggiare una proposta che si perde nella notte dei tempi dell’amministrazione locale?

Raffaele Papa: “Le basi sono contenute in un documento ufficiale, il Piano dei trasporti della Regione Calabria, adottato dalla giunta e approvato dal consiglio a dicembre del 2016. Valutato positivamente, inoltre, dalla Commissione UE.

Ci sono le linee guida. È un documento che stabilisce un ‘prima’ e un ‘dopo’. Prima ogni iniziativa restava lettera morta. E a Tortora lo sappiamo bene. Dopo di esso, ci sono finalmente i presupposti per farlo.

Una parte di esso è dedicata alla rete portuale con la previsione di insediamenti portuali. Uno di essi è stato dedicato all’area Tortora-Praia a Mare. Nel convegno organizzato a Tortora, lo ha confermato anche Francesco Russo, assessore regionale con deleghe, tra le altre, al Sistema della logistica, Sistema portuale regionale e Sistema Gioia Tauro.

Ha anche detto che, però, servono atti concreti della pubblica amministrazione locale. Ma, nel nostro caso, è fondamentale la circostanza che si parta dall’esistenza di due delle tre condizioni necessarie.

Ovvero, avere – come nel caso di Tortora – un piano regolatore approvato, vigente e conforme alle disposizioni del piano dei trasporti e l’esistenza di un’area addetta ai servizi portuali.

In quest’ultimo caso va ricordato che nell’area individuata esiste da decenni un retroterra vincolato proprio a questo scopo.

Manca solo la terza condizione: ovvero avviare la progettazione da presentare in regione, con studi specifici. Solo così si può dare via alla fase dell’approvazione”.

I: e quindi, in seguito, al finanziamento dell’opera stessa?

RP: “Fondi che ci sono, sono già previsti a livello europeo e non è escluso l’apporto dei privati. È così ovunque, in tutta Italia, ma intanto bisogna far partire la procedura, altrimenti non si realizza nulla”.

Raffaele papa tortora
Raffaele Papa

I: una struttura a Tortora, che però dovrà vestire il ruolo di approdo dell’intero comprensorio.

RP: “Sì, come detto il piano regionale dei trasporti ha individuato un’area Tortora-Praia a Mare. Ma era il caso di mettere in chiaro ‘dove’ in questo ambito, ideare l’infrastruttura. Bisognava evitare la presentazione di due richieste.

Anche nel corso del convegno l’amministrazione comunale di Praia a Mare ha chiarito di vedere di buon occhio la soluzione tortorese. Tolto questo, ora è tutto in mano al Comune di Tortora”.

I: un porto con finanziamenti europei gestito dalla regione e con la porta aperta ai privati. Sembra un po’ la storia del mai realizzato porto di Diamante…

RP: “Analogie innegabili, ma il discorso è diverso. Cambia da iniziativa a iniziativa. In quel caso ci sono state problematiche successive alla fase progettuale. Ma non è detto che debba essere così ovunque.

Semmai bisogna controllare costantemente per evitare che l’iniziativa naufraghi, ma se partiamo con questa paura si finisce per non far niente.

Io ne sono convinto, oggi ci sono le condizioni normative e programmatiche per un porto turistico a Tortora. Nulla da inventare, ora sta a noi. È una occasione da non perdere”.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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