Lo dice Antonio Serpi del sindacato dei carabinieri dopo l’accoltellamento mortale del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega a Roma.
ROMA – “Mentre la politica fa pubblicità i carabinieri muoiono”.
Dura reazione di Antonio Serpi, segretario generale del Sindacato italiano militari carabinieri, dopo i fatti di oggi. A Roma, il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega è stato accoltellato a morte nel corso di un servizio contro un tentativo di estorsione.
Due persone sono state fermate nell’ambito delle indagini. I fermati sono cittadini americani, riferisce l’Ansa.
“Dopo il morto che peccato – prosegue Serpi –.
Siamo stanchi di piangere, di vedere famiglie distrutte e vite spezzate. Oggi a Roma e domani altrove, mentre i burattinai scaldano le poltrone i burattini muoiono.
Domani voi avrete dimenticato, noi continueremo a uscire di pattuglia pronti a sedare la prossima rissa, la prossima lite in famiglia, la prossima coltellata ricevuta.
Non piangete, non serve, preparatevi alle vacanze che tanto ci siamo noi con i nostri problemi e i nostri feretri che non trovano più spazio.
A nome mio, del Sim carabinieri e di tutti quei colleghi stanchi di sopravvivere sperando di tornare a casa a fine servizio, dico: onori a Mario, onori ai colleghi che vanno avanti nonostante l’assenza di uno Stato che fa pubblicità sulla nostra pelle.
Non fiori, ma opere di bene si scrive in questi casi. Bene, io aggiungo: non lacrime, ma strumenti efficaci per farci tornare a casa vivi”.