Oggi il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha firmato il decreto sui progetti che i comuni italiani dovranno avviare per utilizzare i percettori del Rdc.
ROMA – “Oggi ho firmato il decreto ministeriale, concertato con i comuni, che definisce l’attivazione dei lavori di pubblica utilità che i beneficiari di Reddito di cittadinanza dovranno effettuare presso il comune di residenza.
È un atto importante nel percorso di costruzione di un moderno sistema di welfare state che rinsalda il patto tra Stato e cittadino”.
Così il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, commenta la firma del “decreto Puc” per i percettori Reddito di cittadinanza.
In dettaglio, con questo atto i comuni interessati avranno la possibilità di avviare la progettazione e definire le attività che i beneficiari del Rdc andranno a svolgere.
Il comune è il titolare dei Progetti utili alla comunità e può avvalersi della collaborazione di enti del Terzo settore o di altri enti pubblici. I Puc possono essere svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, contribuendo alla costruzione di una comunità migliore.
“Il decreto – riferisce il ministero – delinea i confini delle attività che possono essere realizzate: i percettori di Reddito, infatti, non possono svolgere attività in sostituzione di personale dipendente dall’ente pubblico proponente o dall’ente gestore nel caso di esternalizzazione di servizi o dal soggetto del privato sociale.
Non possono altresì ricoprire ruoli o posizioni nell’organizzazione del soggetto proponente il progetto e non possono sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi parentali, ferie ed altri istituti, né possono essere utilizzati per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi di particolare intensità di lavoro”.