Ricorsi rigettati in Cassazione e ordine di carcerazione per i due di Scalea coinvolti nell’operazione del 2012 sul malaffare della cosca Valente-Stummo.

SCALEA – Alessandro Stummo e Gian Claudio Lombardo sono finiti in carcere dove sconteranno le pene inflitte loro nell’ambito del procedimento giudiziario conseguente all’operazione Plinius II.
Ai due, i carabinieri della compagnia di Scalea hanno notificato ieri gli ordini di carcerazione emessi dalla Corte di Appello di Catanzaro.
Nel particolare, Alessandro Stummo, dovrà espiare la pena di 2 anni, 7 mesi e 16 giorni di reclusione nel carcere di Paola, mentre Gian Claudio Lombardo, che si è presentato autonomamente al carcere di Cosenza, dovrà scontare la pena di 2 anni, 3 mesi e 16 giorni.
A Stummo e Lombardo era attribuito un tentativo di estorsione risalente al 2012 e per il quale erano stati condannati nel 2018 dalla Corte di Appello di Catanzaro. L’appello contro la sentenza poi proposto alla Corte Suprema di Cassazione è stato rigettato l’anno successivo.
I due erano stati arrestati nell’operazione della Dda denominata Plinius II, del maggio 2015, contro la cosca Valente-Stummo operante a Scalea e gerarchicamente subordinata al clan Muto di Cetraro.
Secondo gli inquirenti, la malavita scaleota estorceva denaro a commercianti e imprenditori del luogo e si accaparrava immobili di rilevante valore evitando che altri soggetti partecipassero alle aste.
La Corte di Cassazione – come ha riportato il sito Miocomune.tv – ha rigettato inoltre i ricorsi di molti altri condannati nella medesima operazione.
