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Ghost work: Licursi assente per caffè e incontri con una donna

Dal racconto degli inquirenti i particolari della condotta del sindaco di Scalea ai domiciliari per assenteismo e truffa allo Stato. Tra gli indagati anche Angela Riccetti.


SCALEA – Aveva intuito che stavano indagando sul suo conto e si era anche recato dai finanzieri di Scalea per chiederne conferma.

Aveva così cambiato modus operandi, ma l’atteggiamento assunto fino a giugno 2019 non ha impedito a Gennaro Licursi, sindaco di Scalea, di finire ai domiciliari per assenteismo nell’ambito dell’operazione Ghost work.

In effetti, come risulta dall’ordinanza, il 18 giugno scorso era stato eseguito un decreto di esibizione presso l’Asp e i finanzieri avevano acquisito gli atti da cui desumere le condotte fraudolenti degli indagati attraverso un incrocio delle stesse con le emergenze investigative.

Licursi, in qualche modo, era quindi venuto a conoscenza che “qualcosa” lo riguardava.

Per mesi, però, come risulta dalle indagini coordinate dalla procura di Paola, il suo atteggiamento era rimasto immutato e divenuto quasi abitudinario.

Al mattino caffè in centro a Scalea e al pomeriggio l’incontro con una donna con la quale aveva appuntamento sul lungomare di Santa Maria del Cedro per poi recarsi insieme al Parco Corvino di Diamante o vicino a un fiume a Sangineto.

“Abitudini” documentate minuto per minuto dagli investigatori e dettagliatamente riportate nell’ordinanza illustrata questa mattina nel corso della conferenza stampa tenuta al tribunale di Paola dal procuratore capo Pierpaolo Bruni, dal comandante provinciale della guardia di finanza di Cosenza, Danilo Nastasi, e dal comandante della tenenza di Scalea, Federico Gragnoli.

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Oltre 650 ore di assenteismo. Licursi, in qualità responsabile del servizio di continuità assistenziale 118 e delle guardie mediche del distretto Asp del Tirreno, entrava ed usciva dalla sede di Scalea quando voleva.

Timbrava il cartellino e pochi minuti dopo era già fuori dal luogo di lavoro per svolgere faccende personali, come intrattenersi al bar con gli amici.

Dalle indagini è emerso che Licursi, quasi quotidianamente, commetteva infrazioni. Attraverso telecamere, Gps, pedinamenti, tabulati e celle telefoniche è stato possibile accertare che il responsabile Asp negli orari di lavoro non era a lavoro.

Trascorreva del tempo in centro a Scalea o si spostava lungo la costa la costa tirrenica da Sapri a Cosenza. In poche occasioni si è recato invece al Comune di Scalea per svolgere il suo ruolo di sindaco.

Licursi, quindi, timbrava il tesserino in entrata e poi si allontanava dalla sede di servizio per fini personali, ma ufficialmente risultava in missione per l’azienda sanitaria.

Altri tre dipendenti dell’Asp gli hanno retto il gioco. Tra essi Angela Riccetti, altro personaggio pubblico, attualmente direttore del distretto sanitario Asp del Tirreno cosentino, sospesa dal servizio per tre mesi.

Tutti, hanno falsamente accertato la presenza di Licursi in altri uffici Asp a Cosenza, Paola e Amantea, certificando missioni esterne in realtà mai svolte. Per gli altri due indagati è stata ordinata una sospensione di 6 mesi.

La procura di Paola ha inoltre disposto per tutti e quattro gli indagati un sequestro preventivo pari a circa 12 mila euro.

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About Pierina Ferraguto

Giornalista pubblicista dal 2013. Laureata in Filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza all'Università della Calabria. Dal 2006 al 2008 lavora come stagista nella redazione di Legnano de Il Giorno. In Calabria lavora con testate regionali di carta stampata e televisive.

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