La precisazione del Comitato tecnico scientifico: nessun trattamento particolare per la ripresa dei campionati di Calcio.
ROMA – “Dal punto di vista sanitario, il Comitato tecnico scientifico ribadisce con forza che non esistono alternative a quanto rappresentato in ogni sede, per ogni tipologia di attività e per ogni tipo di soggetto, relativamente alla ripresa di tali attività, nel pieno rispetto delle norme vigenti e dell’evidenza scientifica che tali norme hanno contribuito a generare”.
La precisazione del Cts contenuta in una nota stampa diffusa in serata arriva a smentire la circolazione della notizia secondo la quale “avrebbe concordato con le autorità sportive, prime tra tutte la Figc e la Lega Calcio, non solo le procedure e i protocolli per la riapertura del campionato, ma anche la riduzione del possibile periodo quarantenale a cui sottoporre calciatori e personale della squadra risultati positivi al test diagnostico per la presenza del virus Sars-CoV-2 o i loro contatti più stretti, ipotizzando una sola settimana di quarantena precauzionale, anziché due settimane universalmente riconosciute.
Ipotizzare un trattamento particolare – fa sapere il Cts -, in eccezione per alcune categorie di persone e di attività, come i professionisti del giuoco del calcio, così come per altri sport di squadra che implichino contatto fisico prolungato, è fuorviante e provocatorio, tendente a creare un clima di scarsa fiducia nell’attendibilità e nel rigore etico e scientifico con cui il Cts ha affrontato e continua ad affrontare i complessi problemi tecnici legati alle riaperture progressive del Paese, nel contesto del processo di rafforzamento dei settori territoriale e ospedaliero del Sistema sanitario nazionale e degli indicatori di monitoraggio stabiliti dal Ministero della Salute di concerto con le amministrazioni regionali”.