L’associazione ha scritto al sindaco: “D’accordo che serva regolarizzazione del settore ma si pensi a un regolamento concertato con gli interessati”.
PRAIA A MARE – Tre soli giorni di preavviso, inclusione dei conviventi, test rapidi Covid-19 facoltativi.
Praia Bene comune cittadinanza attiva, movimento civico di recente nascita, ha inoltrato alcuni suggerimenti al sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò, per modificare l’ordinanza che regola la ricettività alberghiera e delle seconde case.
Eccole nel dettaglio:
- Ridurre l’obbligo di comunicazione da 10-15 giorni a 3 giorni in caso di comunicazione tramite Pec.
- Aggiungere oltre al nucleo familiare, persone effettivamente conviventi, in modo tale da non escludere le coppie di fatto, le badanti le colf e tutte quelle persone che, pur vivendo nella stessa abitazione, non risultano appartenenti al nucleo familiare.
- Abolire il limite perentorio di tre persone dello stesso nucleo famigliare per la concessione in comodato delle “seconde case” sostituendolo con un limite dato dal rapporto persone/mq che risulterebbe essere più equo e bilanciato (un appartamento di 100 metri quadrati non può avere le stesse limitazioni di uno da 50.
- Abolire l’obbligo da parte dei proprietari, degli affittuari e degli albergatori e delle altre tipologie di strutture ricettive da lei citate, dei test sierologici rapidi per il Covid-19 in quanto tali test vanno fatti in ambienti decontaminati alla presenza di personale medico, non certo da un cameriere in una stanza d’albergo. Anzi suggeriamo che sia il comune a mettere a disposizione test, personale e luogo idoneo per poter effettuare tali test su segnalazione del proprietario della struttura ricettiva.
“Al netto di alcune proposte per noi non condivisibili perché troppo squilibrate e limitative – si legge in un comunicato –, siamo sostanzialmente d’accordo sul fatto che serva un’azione per regolarizzare i flussi turistici, dare maggiore sicurezza alla cittadinanza e contrastare in maniera efficace l’evasione.
Non riteniamo giusto considerare nella nostra cittadina uno stato di emergenza tale da giustificare un’ordinanza contingibile e urgente. Riteniamo opportuno invece la stipula di un regolamento che definisca in maniera definitiva il problema degli affitti delle seconde case, partendo magari da quanto di buono è stato scritto nella citata ordinanza.
Tuttavia – conclude il movimento – serve dialogo e concertazione con i consiglieri di maggioranza e minoranza, i cittadini direttamente interessati dal regolamento, proprietari di case e titolari di strutture ricettive”.