Impiegati presso enti, tribunali e perfino ministeri, i componenti dell’Unione tirocinanti calabresi chiedono di uscire dall’ombra del precariato.
CATANZARO – “Chiediamo all’attuale giunta regionale di riconoscerci lo status di lavoratori subordinati, nei settori in cui operiamo: enti, Miur, Mibact e giustizia”.
A dirlo in una nota alla stampa è l’Unione tirocinanti calabresi,che unisce lavoratori precari impiegati presso istituzione ed enti e che lamentano condizioni ingiuste.
“La condizione di precariato è diventato ormai uno status sociale”, dicono. La loro “storicizzazione”avviata dalla precedente giunta regionale non ha risolto tutti i problemi.
I tirocinanti infatti sostengo di essere ancora fuori da ogni domanda di lavoro, per la quale l’età media si è abbassata a 35 anni e, come se non bastasse, sono stati anche ignorati nel “Decreto Cura Italia”.
“Basta rimpalli di responsabilità – dicono i tirocinanti calabresi – tra regione e Governo. Siamo uomini e donne in difficoltà che vengono presi in considerazione solo in prossimità di qualsiasi campagna elettorale. Nei mesi precedenti varie personalità si mostravano interessate, con numerosi articoli e proclami, alla nostra problematica per poi scomparire nel nulla”.
Chiesto infine l’intervento dei sindacati “a tutela delle nostre istanze e richieste atte allo svolgimento di negoziati che risolvano in maniera adeguata la nostra vertenza di precari e di categoria non tutelata adeguatamente con le opportune tutele previdenziali e contributive riconosciute a qualsiasi lavoratore”.