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Diamante: “Che fine hanno fatto i Progetti utili alla collettività”?

Lo chiede il Meetup locale all’amministrazione comunale. Dal 17 luglio i percettori di misure di sostegno al reddito potranno ricominciare a lavorare.


DIAMANTE – “Che fine hanno fatto i Progetti utili alla collettività”?

A chiederselo è il meetup Diamante in movimento, amici di Beppe che in merito aveva interrogato l’amministrazione comunale di Diamante.

Si tratta dei cosiddetti Puc, ovvero progetti rivolti ai beneficiari del Reddito di cittadinanza nell’ambito dei Patti per il lavoro o per l’inclusione sociale.

I percettori sono tenuti a lavorare per almeno 8 ore a settimana nel luogo dove risiedono. I comuni sono responsabili dei progetti, che possono attuare in collaborazione con altri soggetti.

I quesiti posti da Diamante in Movimento, amici di Beppe hanno a che fare con le procedure di accreditamento dei beneficiari sull’apposita piattaforma e con gli altri adempimenti delegati al comune.

Dall’attivazione e organizzazione dei progetti stessi alla verifica dei requisiti dei beneficiari e ai controlli a campione.

“I Puc – dicono gli attivisti del meetup diamantese – sono la vera e propria Fase 2 di questa importante misura di sostegno al reddito, fortemente voluta dal Movimento 5 stelle e rivelatasi àncora di salvataggio per molte famiglie durante la pandemia di Covid-19.

Il Decreto che li istituisce è in vigore dall’8 gennaio, ma pochi comuni si sono attivati per predisporre i progetti.

Già il 29 gennaio, all’interno di un vero e proprio censimento nazionale lanciato dalla deputata M5s Barbara Floridia, abbiamo sottoposto sei domande al sindaco di Diamante e, come noi, altri attivisti hanno fatto nei propri comuni.

Non pretendevamo una risposta scritta – spiegano dal meetup, evidenziando la mancata replica del governo cittadino – ma fatti concreti e non ce ne sono stati.

Dai primi di marzo l’emergenza Covid ha preso il sopravvento e assorbito tutte le energie, pertanto comprendiamo che le priorità sono state altre.

Inoltre col Decreto Cura Italia gli obblighi per i percettori di misure di sostegno al reddito sono stati sospesi per due mesi dal 17 marzo e tale sospensione è stata poi prorogata per altri 2 mesi dal Decreto Rilancio.

Fermo restando il meritorio e rischioso lavoro fatto dai volontari, utilizzati da alcuni comuni soprattutto nella Fase 1 della pandemia, non si può pretendere che mettano ulteriormente a disposizione gratuitamente il loro tempo, soprattutto ora che hanno maggiore occasione di trovare un lavoro, seppure stagionale.

Restiamo convinti che i Puc possano essere un valido strumento nelle mani dei comuni, atteso che solo a Diamante riguarderebbero almeno 300 persone. Pertanto toglierebbero molte castagne dal fuoco ai comuni alle prese come sono con ristrettezze finanziarie e limiti di bilancio che spesso impediscono di far fronte anche all’ordinaria amministrazione.

Ma siamo consapevoli che non essendo assimilabili a lavoro dipendente, quindi non danno diritto a prelazione o stabilizzazione, non possono generare clientela politica e magari, in questo periodo estivo, rischiano di togliere guadagno extra, sebbene illegale, a chi fosse costretto a parteciparvi, pena la perdita del beneficio.

Noi restiamo comunque fiduciosi che, anche per smentirci, presto vedremo a lavoro un esercito di persone volenterose e pronte a mettere a disposizione 8 ore settimanali per sdebitarsi in qualche modo del beneficio ricevuto”.


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