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Immuni: solo sullo smartphone del 12% degli italiani

Lo ha detto al Senato il ministro dell’Innovazione Paola Pisano. Un dato basso che fa riflettere. Soprattutto dopo il fatto di Scalea.

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ROMA – Immuni è stata scaricata da 4 milioni e 300mila utenti.

Lo ha riferito al Senato il ministro dell’Innovazione, Paola Pisano, nel corso del question time di giovedì 23 luglio 2020.

Circa il 12% della popolazione italiana tra 14 e 75 anni in possesso di smartphone si è dotato dell’applicazione, secondo una ricerca dell’Università di Pavia.

“Non ho mai detto che l’applicazione sia l’unica soluzione – ha sottolineato la Pisano -. Rientra in una strategia complessiva. Naturalmente più sarà conosciuta e utilizzata più potrà contribuire alle azioni di contrasto del Coronavirus“.

Altri dati emersi dall’interrogazione: “I soggetti positivi in possesso dell’applicazione che hanno acconsentito a inviare il messaggio di notifica sono 46.

Dal 13 luglio ad oggi i soggetti allertati grazie a Immuni risultano essere stati 23 che hanno avuto la possibilità di conoscere i rischi di contagio cui sono state esposte. Questo dimostra l’utilità della app”, ha spiegato la ministra.

App Immuni: cos’è

Immuni è un’applicazione creata dal governo per aiutare i cittadini italiani a combattere l’epidemia di Covid-19.

L’app utilizza la tecnologia per avvertire gli utenti che hanno avuto un’esposizione a rischio, anche se sono asintomatici.

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IMMUNI: Clicca su questa immagine per avere più informazioni e scaricare l’app

Come funziona Immuni? Se una persona che ha scaricato e installato l’app viene a stretto contatto con un’altra persona provvista di Immuni e risultata positiva al Covid-19, sarà avvertita.

L’app, infatti, invierà una notifica per avvertirlo del potenziale rischio di essere stato contagiato.

“Grazie all’uso della tecnologia Bluetooth Low Energy – spiega il Ministero dell’Innovazone -, questo avviene senza raccogliere dati sull’identità o la posizione dell’utente”.

Per quanto riguarda la ritrosia delle persone a dotarsi dell’app per motivi di privacy: ecco un elenco di dati che Immuni NON RACCOGLIE:

  • Nome, cognome o data di nascita,
  • Numero di telefono,
  • Indirizzo email,
  • Identità delle persone che incontri,
  • La tua posizione o i tuoi movimenti.

Ovvero, i dati che consegniamo senza remora a Facebook, solo per fare un esempio, al momento dell’iscrizione al social network.

Nella sezione dedicata a Immuni del sito del Ministero dell’Innovazione è possibile togliersi ogni dubbio consultando le faq e, ovviamente scaricare l’applicazione.

CLICCA QUI E SCARICA IMMUNI SUL TUO SMARTPHONE

Perché Infopinione scrive di Immuni a luglio?

Ieri abbiamo dato la notizia della riscontrata positività al Covid-19 di un turista napoletano di 20 anni. Il giovane è stato a Scalea il 18 e il 19 luglio scorso.

Sulla pagina Facebook di Infopinione e in altri contesti di discussione abbiamo registrato una domanda piuttosto frequente.

Dove è stato il giovane? E dove ha dormito? In quale ristorante ha mangiato? Con chi ha parlato? Chi ha incontrato?

Insomma, gli stessi quesiti ai quali gli organi sanitari preposti sono tenuti a dare risposta per eseguire il tracciamento dei suoi movimenti e dei contatti stretti avuti, in Calabria come in Campania.

Sono questi organi, se lo ritengono opportuno per particolari motivi, che possono eventualmente rendere pubbliche queste informazioni. Ovviamente mai nel caso dell’identità delle persone, per ovvii motivi di privacy.

Gli individui che hanno avuto contatti con il giovane saranno informate e invitate a seguire i protocolli necessari. Questo avviso, di certo non avverrà a mezzo stampa.

Nelle discussioni di cui parlavamo prima qualcuno ha saggiamente sottolineato che, in casi come questo, quanti più soggetti coinvolti sono dotati di Immuni tanto più rapido e tempestivo è il tracciamento.

E su questo siamo d’accordo. Per questo invitiamo i nostri lettori a scaricare l’app Immuni sul proprio smartphone.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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