Angelo Zito era stato coinvolto a giugno scorso nell’operazione Freeland contro la ‘ndrangheta in Trentino Alto Adige.
SANTA MARIA DEL CEDRO – E’ stato scarcerato Angelo Zito, cittadino di Santa Maria del Cedro, arrestato a giugno scorso nell’ambito dell’operazione Freeland della Dda di Trento.
L’antimafia aveva disarticolato una locale di ‘ndrangheta, da anni operante a Bolzano e considerata emanazione, seppur autonoma, della ndrina Italiano-Papalia di Delianuova, in provincia di Reggio Calabria.
Agli arrestati erano stati contestati reati gravissimi, tra i quali l’associazione a delinquere di stampo mafioso e finalizzata al traffico di stupefacenti, concorso esterno in associazione mafiosa, sequestro di persona, estorsione, spaccio di eroina e cocaina.
Ieri, il tribunale del Riesame di Trento ha disposto l’immediata scarcerazione di Angelo Zito, accogliendo le tesi dei difensori, Andrea Napolitano, del foro di Paola, e Andrea Stefenelli, del foro di Trento.
“Abbiamo dimostrato l’assoluta estraneità di Zito – affermano i legali – sia alla ipotizzata associazione mafiosa che a tutti i gravi reati contestatigli, inclusa l’ipotesi di un suo coinvolgimento nel sequestro Celadon.
Si conclude, finalmente, un’odissea durata 50 giorni per il nostro assistito, giudicato completamente estraneo a tutti i reati contestati dalla Dda di Trento”.
Angelo Zito, commerciante, è originario di Santa Maria del Cedro, dove risulta ancora residente pur essendo da tempo domiciliato a Pergine Valsugana, in provincia di Trento.
Secondo l’accusa, sarebbe stato compartecipe della consorteria ‘ndranghetista con compiti di esecutore nelle attività estorsive del clan.
“Già all’esito del giudizio di riesame, però – spiegano ancora i due legali dell’uomo -, accogliendo la nostra impugnazione, le imputazioni di partecipazione all’associazione di stampo ‘ndranghetistico e quella di tentato sequestro di persona a scopo di estorsione, erano immediatamente cadute.
Nell’udienza di ieri è caduto l’ultimo capo di imputazione e il riesame ha disposto la scarcerazione definitiva“.