Terminati gli studi di tracciabilità si farà un nuovo tentativo per ottenere la Denominazione di origine protetta.

Il Consorzio del Cedro di Calabria ha riavviato l’iter per la registrazione del marchio Dop.
Lo rende noto il presidente Angelo Adduci.
Dopo che il primo tentativo era andato a vuoto, il procedimento è stato dunque reiterato con la presentazione di studi sulla tracciabilità del prodotto.
Le ricerche sono state condotte dal Laboratorio Quasiora del dipartimento di Chimica e tecnologie chimiche dell’Unical e dall’Istituto di Scienze delle produzioni alimentari di Bari.
“La registrazione sarà un marcatore di identità per l’intera Calabria – ha detto Adduci – e permetterà ai coltivatori di offrire sul mercato una produzione dalle caratteristiche uniche e di segnalare al consumatore l’origine associata a delle specifiche modalità di produzione.
Favorirà inoltre l’aumento e la differenziazione dei prodotti sul mercato e l’equilibrio tra la domanda e l’offerta, rafforzando la capacità contrattuale dei piccoli produttori di prodotti tipici di alta qualità”.

La richiesta per la Denominazione di origine protetta è stata presentata di recente alla Cittadella regionale.
Erano presenti Gianluca Gallo, assessore regionale alle Politiche agricole e sviluppo agroalimentare e il dirigente del dipartimento Giacomo Giovinazzo.
Presenti anche il consigliere espressione del territorio, Antonio De Caprio e l’agronomo Giuseppe Perri.
Un nuovo tentativo di rilancio dell’immagine del cedro, dunque, dopo i recenti problemi vissuti in particolare dal presidente.
