Il colosso tlc costretto a rimuovere cavi e ganci installati su un’abitazione di Maierà senza il consenso del proprietario.
Ci sono voluti due processi e 8 lunghi anni in tribunale, ma alla fine Maurizio Greco, cittadino di Maierà, ha avuto la meglio sulla Telecom.
Il colosso delle telecomunicazioni aveva installato sulla sua abitazione alcuni ganci per tendere dei cavi telefonici volanti e portare la linea in altre abitazioni, ma – la tesi dell’uomo – senza che lui avesse mai dato il consenso.
Ne è nato un contenzioso che si è concluso soltanto di recente, come informa Mario Rossi, l’avvocato che lo ha assistito. Il tribunale di Paola ha infatti riconosciuto la condotta scorretta della Telecom.
“Di questa vicenda – fa sapere il legale – ciò che ha colpito è stato il comportamento tenuto dalla società telefonica dopo una prima sentenza di condanna alla rimozione, risalente a gennaio 2019.
È stato necessario un ulteriore processo, conclusosi di recente, per ottenere l’esecuzione dell’obbligo.
Alla fine, il secondo giudice non ha potuto fare altro che determinare le modalità tecniche di esecuzione dell’obbligo, designando un ufficiale giudiziario per eseguire i lavori necessari, affidandoli a una ditta qualificata e poi concretamente conclusi lo scorso 18 febbraio“.
La Telecom, in sostanza, è stata costretta dal giudice a farsi autorizzare e realizzare le opere necessarie a evitare l’interruzione del servizio.
Ovvero, l’interramento dei cavi per alcune centinaia di metri lungo via Calcinaio e via San Domenico di Maierà, l’installazione delle centraline e i nuovi allacci alle utenze interessate.
“Alla fine – conclude l’avvocato Mario Rossi – tutto è bene quel che finisce bene.
Si può senz’altro dire che buona parte del paese di Maierà ha tratto vantaggio dall’azione proposta dal signor Greco, essendo stati eliminati numerosi ed anacronistici cavi volanti, sostituiti da più ecocompatibili cavi interrati”.