Il commissario della sanità calabrese ha corretto il tiro: bisognerà tenere in conto quanto sancito dalla giustizia ordinaria.

“Quanto agli ospedali bisognerà tenere in conto quanto sancito dalla giustizia ordinaria in riferimento ai presidi ospedalieri di Praia a Mare e Trebisacce, organizzando in proposito, a stretto concerto con il commissario ad acta, ogni percorso utile a rideterminare la riapertura con progressivo ritorno delle prestazioni a regime“.
Questa è la postilla che il commissario della sanità calabrese Guido Longo ha aggiunto alla tabella delle strutture sanitarie nel territorio dell’Asp di Cosenza.
E lo ha fatto emanando una integrazione al decreto del 18 febbraio con il quale ha dettato alle aziende sanitarie le linee guida per l’approvazione dei relativi atti aziendali.
Un decreto che, come abbiamo visto, ha fatto molto discutere e che nella tarda serata di ieri è stato quindi corretto, come avevamo raccontato da queste pagine.
La postilla aggiunta da Longo – per maggiore chiarezza – stabilisce quindi che le strutture sanitarie di Praia a Mare e Trebisacce non dovranno essere considerate dalla dirigenza Asp come Case della Salute.
Bensì, come strutture ospedaliere, per quanto stabilito dal Consiglio di Stato con le ormai ben note “sentenze gemelle”.
Ovvero decisioni che hanno ritenuto illegittime le conversioni (declassamenti, ndr) concretizzatesi nel 2012 e previste nell’ambito del Piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Calabria.
Sentenze che sono state poi seguite da ulteriori decisioni del Consiglio di Stato per “costringere” i commissari della sanità calabrese a eseguirle, anche nominando commissari dei commissari.
