Russo è ancora in carcere. Coccimiglio e Vitale ai domiciliari. Gli altri 89 indagati a piede libero. Ora rinvio a giudizio o archiviazione.

La Procura della Repubblica di Paola ha chiuso le indagini preliminari sull’inchiesta denominata Re Nudo.
Lo scorso dicembre, sono state arrestate dai carabinieri alcune persone, tra cui l’ex sindaco di Scalea Mario Russo.
Complessivamente risultano indagate 92 persone per i reati di associazione per delinquere, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, concussione, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità.
Attualmente, Mario Russo è l’unico degli indagati ancora detenuto in carcere.
Il Riesame gli ha negato la concessione dei domiciliari dove, invece, si trovano dopo un breve periodo di detenzione gli altri due indagati principali dell’inchiesta: Antonia Coccimiglio ed Eugenio Vitale.
I tre, tutti dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza all’epoca dei fatti contestati, sono ritenuti dalla procura il fulcro di un’associazione che agiva per l’illecito arricchimento a danno dello Stato.
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Con la notifica ai diretti interessati dei diversi reati contestati partono i 20 giorni concessi dalla legge per produrre documenti, avvalersi di investigazioni difensive e chiedere di essere interrogati.
Solo passati questi 20 giorni la procura si determinerà per l’archiviazione o per chiedere il rinvio a giudizio o meno per ognuno di loro.
Da un punto di vista procedimentale c’è da segnalare che i legali di alcuni degli indagati chiave dell’inchiesta hanno fatto ricorso in Cassazione per sollevare eccezioni sull’utilizzo delle intercettazioni.
