L’Unità di crisi regionale rende noti i dati. Al via le verifiche su chi lo ha ricevuto. Intanto preoccupano i contagi in rialzo.
“In Calabria sono state somministrate 5.674 dosi di vaccino Astrazeneca sulle 8mila totali che facevano parte del lotto ritirato. Il fenomeno è strettamente monitorato e tutti i settori aziendali e regionali di Farmacovigilanza sono stati allertati per le opportune verifiche sulle persone vaccinate“.
Lo rende noto l’Unità di crisi per l’emergenza Covid-19 della Regione Calabria.
Le dosi che invece non sono state somministrate sono state sequestrate e non saranno utilizzate.
Al termine della riunione di oggi è stata manifestata preoccupazione per il trend in rialzo dei contagi settimanali, passati dagli 89 di domenica scorsa agli oltre 400 dell’11 marzo.
È stato anche spiegato che la protezione civile è al lavoro per aumentare i punti di somministrazione del vaccino.
Secondo i dati forniti dal Governo, ad oggi in Calabria è stato somministrato il 75,3% delle dosi consegnate. Un risultato giunto tardivamente considerando che le operazioni sono partite circa due mesi e mezzo fa.
Di fatto, la Calabria è al terzultimo posto tra le regioni italiane per percentuali di dosi somministrate alla popolazione.
Per il resto, nelle prossime ore è attesa una nota che il ministro della Salute Roberto Speranza invierà ai medici di medicina generale che verranno richiamati ad attuare la campagna di vaccinazione da intendersi come obbligo convenzionale.
L’Unità di crisi ha istituito presso l’Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro il punto di stoccaggio centralizzato regionale delle dosi di vaccino, con distribuzione territoriale solo in base alle prenotazioni effettuate.
Durante la riunione, è stato inoltre comunicato che nelle Asp di Vibo Valentia e Reggio Calabria e nel Grande ospedale metropolitano “è imminente l’attivazione, sulla piattaforma Poste italiane, dei calendari di prenotazione per tutte le categorie previste nella fase 1 del Piano di vaccinazione”.
Per aumentare le vaccinazioni saranno coinvolte la Croce rossa italiana, i medici di medicina generale e, per le prenotazioni, le associazioni di volontariato.