Servizio attivo dagli Anni ’90 si è consolidato nel tempo per qualità e quantità delle prestazioni. L’Atto aziendale Asp lo abolisce.
Un patrimonio di conoscenza sanitaria buttato nella spazzatura.
La paventata perdita del reparto di Gastroenterologia dell’ospedale di Praia a Mare sembra essere la peggiore delle conseguenze dell’Atto aziendale che il commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, ha deliberato di recente.
Un documento che nell’area Alto Tirreno cosentino ha registrato critiche nel momento in cui, da una sua lettura attenta, sono emerse alcune note positive (+4 posti letto in Lungodegenza) ma molte stonate.
Chi conosce l’attività del reparto di Gastroenterologia, oggi unità operativa semplice, ricorda come il servizio era attivo già negli Anni ’90.
Circa 30 anni di vita, nei quali – a detta di molti – ha garantito prestazioni di qualità oltre che in quantità, attirando utenti da tutta la provincia.
Un servizio ambulatoriale, insomma, che annualmente fornisce migliaia di prestazioni e che vanterebbe anche una lista d’attesa non indifferente a causa delle molte prenotazioni.
È l’intero contenitore ospedale di Praia a Mare con i contenuti decisi dalle sentenze del Consiglio di Stato che va salvato.
Partendo magari da un servizio come Gastroenterologia che territorialmente è considerato di alta qualità.