Il sindaco è contro la decisione presa su dati prodotti da un sistema “inaffidabile” e valuta di portare l’ordinanza al Tar.
“Tortora è ostaggio di una azienda sanitaria inefficace“, dice il sindaco Toni Iorio.
Secondo il primo cittadino, la Regione Calabria avrebbe dichiarato il centro tirrenico Zona Rossa, sulla base di dati prodotti da un sistema inefficiente.
Quello dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, appunto, che accumula ritardi a processare i tamponi e a comunicarne gli esiti ai diretti interessati.
La confusione regna sovrana.
“Sembrerebbe che qualcosa si sia mosso solo dopo il vostro articolo di sabato – ci ha detto Iorio -. Ho parlato con voi molto presto al mattino, e qualche ora dopo sono arrivati esiti di alcuni tamponi attesi da moltissimi giorni.
Con quei dati, gli attualmente positivi sono scesi a 60. Ma, ripeto, ne stiamo aspettando molti altri.
Ora, nelle motivazioni della decisione il dipartimento di Prevenzione dell’Asp parla di 49 casi attivi, che quindi sono ancora meno di quelli che sono a nostra conoscenza.
A queste considerazioni aggiungo che per il risultato di un tampone servono 48-72 ore. Dopo oltre una settimana, in molti casi, non viene comunicato nulla.
Allora mi chiedo: è su queste basi che si prendono decisioni così delicate come bloccare i cittadini di un paese e l’intera economia dello stesso“?
Iorio non si dice del tutto contrario a provvedimenti di questo genere, ma con riserva.
“Se l’Asp e la Regione ritengono che a Tortora ci sia una situazione ad alto rischio – ci dice – noi siamo anche disposti ad adeguarci, considerando la salute dei cittadini il fattore più importante.
Ma vogliamo che quesa decisione ci venga motivata in maniera chiara, con dati certi, frutto di esami svolti in tempi rapidi, senza ritardi vergognosi.
Credo che abbiamo il diritto di chiederci se i dati da Asp siano realmente attendibili, perché in base a quei dati, oggi, viene dichiarata una Zona Rossa, ma nella casella di posta elettronica certifica l’ultima comunicazione ufficiale risale al 9 aprile scorso“!
Sulla base di questa posizione, il sindaco ci ha quindi detto che valuta di affidare un mandato legale per capire se esista la possibilità di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale della Calabria contro l’ordinanza del governatore Spirlì.
“Sulla questione dei ritardi sui tamponi – ha poi concluso Iorio – io non mi fermo. Zona Rossa o meno, qualcuno deve rispondere del fatto che un tampone fatto il 12 aprile non ha ancora un esito dopo una settimana.
Ma anche del perché, a quanto pare, l’unico modo per conoscere l’esito dello stesso sia affidarsi a canali personali, a telefonate insistenti e, in definitiva, alla buona sorte”.