La richiesta dai comuni della Valle con Tortora capofila che vogliono incontrare gli assessori all’ambiente di Calabria e Basilicata.
San Sago è una questione di confine, di competenze e, sempre di più, di carte bollate da inoltrare lungo la strada giudiziaria.
L’impianto di trattamento rifiuti del comune di Tortora, ma a due passi dal fiume Noce, continua a far discutere dopo che – come abbiamo riferito da queste pagine – l’ufficio Compatibilità ambientale del dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata ha espresso parere favorevole alla ripresa delle attività, su richiesta della Cogife Srl.
Ora, il Comune di Tortora fattosi capofila dei centri calabresi e lucani della valle, chiede l’annullamento di quel parere a chi di dovere, sia in Regione Basilicata che in Regione Calabria.
Ovvero, ai rispettivi assessori all’Ambiente: il lucano Gianni Rosa e Capitano Ultimo, Sergio De Caprio, per la Calabria.
E, contestualmente, il Comitato a Difesa del Fiume Noce (sindaci e associazioni della Valle) ha richiesto un incontro congiunto ai due assessori per l’avvio di un tavolo di confronto e concertazione.
I timori circa le attività dell’impianto sono espressi in maniera articolata in ogni documento che riguarda la vicenda. Ma, sinteticamente: sono pericolose e da considerarsi una minaccia per l’ambiente.
L’ambiente di un territorio che vive anche di turismo, ma che fa inoltre affidamento sulla riserva acqua per l’irrigazione di colture oltre che per la pesca.
Un ambiente, infine, certificato come di pregio naturalistico e per questo motivo protetto.
La richiesta di incontro è stata firmata dai rappresentanti dei comuni di Tortora, Aieta, Lagonegro, Lauria, Maratea, Nemoli, Praia a Mare, Rivello, San Nicola Arcella, Trecchina, le associazioni Libera del Lagonegrese, Allba Srl agenzia di sviluppo, Legambiente Lauria e Maratea, Movimento di volontariato italiano Basilicata e Calabria e il Comitato a difesa del fiume Noce.