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Re Nudo: Russo, Coccimiglio e Vitale a processo. Amoroso assolta

Rinvio a giudizio per il trio della commissione invalidi Asp Cosenza, ma sono cadute molte delle accuse. “Il fatto non sussiste” per l’assessore di Diamante.

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Mario Russo, Antonia Coccimiglio ed Eugenio Vitale sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Paola nell’ambito del procedimento Re Nudo.

I tre dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza sono rispettivamente presidente, segretaria e impiegato addetto alle pratiche della commissione per l’accertamento dell’invalidità e dell’handicap di Diamante.

Ora, dovranno sostenere un processo penale, ma solo per alcune delle ipotesi di reato loro contestate poiché, contestualmente, il giudice li ha dichiarati prosciolti da molti capi di imputazione.

Una decisione comune a molti degli altri 89 indagati che, in alcuni casi, si sono visti del tutto prosciogliere dalle accuse. Tra questi ultimi figura l’attuale consigliere di minoranza del Comune di Scalea, Raffaele D’Anna.

Queste, dunque, le decisioni del Gup per gli indagati che avevano optato per il rito ordinario.

Francesca Amoroso, unica indagata ad aver preferito il rito abbreviato, dipendente Asp e attuale assessore della Giunta comunale di Diamante, è stata assolta perché il fatto non sussiste. In questo caso le motivazioni sono attese entro 60 giorni.

Per lei il PM aveva chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi di carcere.

Il Gup ha infine disposto anche l’annullamento di molti sequestri effettuati agli indagati e fissato la prima udienza del processo davanti al collegio penale per il 13 ottobre 2021.

Il verdetto è stato annunciato in aula al termine di una lunghissima camera di consiglio.

L’accesso alla sede territoriale dell’Asp Cosenza a Diamante

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Operazione Re Nudo

L’operazione Re Nudo ha visto il coinvolgimento di molte persone tra dipendenti pubblici, imprenditori del settore funebre e delle autoscuole e cittadini destinatari di sussidi o rinnovi di documenti.

I reati contestati dall’autorità giudiziaria sono di associazione per delinquere, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, concussione, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità.

L’operazione è scattata nel dicembre del 2020, al termine di un periodo di alcuni anni di indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Scalea.

Le investigazioni erano state avviate dalla Direzione distrettuale antimafia su fatti circa Mario Russso, ex sindaco di Scalea, emersi dalla nota indagine Plinius (2013).

Re Nudo è quindi nata sotto il controllo della Dda, ma poi è stata portata avanti dalla Procura della Repubblica di Paola affiancata da un magistrato dell’Antimafia.

Le indagini si sono concluse con una ordinanza di misure cautelari di limitazione della libertà personale e interdittive su richiesta dalla procura e disposta dal Gip di Paola.

Il 16 dicembre 2020, il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della compagnia di Scalea comandata da Andrea Massari, che hanno anche svolto parte delle indagini.

Russo, Coccimiglio e Vitale finirono in carcere, 6 indagati agli arresti domiciliari e tutti gli altri indagati a piede libero.

Il procedimento ha subito anche un depotenziamento quando il Gup stesso, a maggio scorso, ha dichiarato inutilizzabili molte intercettazioni dell’inchiesta.

In questo, il giudice si è uniformato a una precedente decisione della Corte di Cassazione che aveva accolto il ricorso proprio sull’uso delle intercettazioni presentato dai legali dell’imputato Eugenio Vitale.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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