Particolarmente colpita Pizinno dove le fiamme hanno minacciato le abitazioni. Abitanti sconcertati: “Situazione sottovalutata”.
Brucia il territorio montano di Tortora. Da una settimana.
Alcuni abitanti della zona hanno investito della questione la redazione, dicendosi indignati per la mancanza di efficacia degli interventi, che pure non sono mancati.
Nella sera di ieri, le attività delle squadre di spegnimento da terra, supportate in parte da un elicottero, hanno scongiurato il rischio incendio per alcune abitazioni della frazione Pizinno.
Nei giorni precedenti – questo il racconto fornitoci – i lanci di acqua dei canadair sembravano essere riusciti a domare le fiamme tra la vegetazione, in zone decisamente impervie e difficili da raggiungere a piedi.
Poi, però, alcuni focolai sfuggiti all’azione aerea hanno ripreso vigore, divampando fino a minacciare alcune abitazioni, poi messe in sicurezza come detto.
Come se non bastasse, i roghi si sono estesi ad altre contrade montane tortoresi, praticamente in ogi direzione: San Pietro e la Valle del Grillo i punti che paiono maggiormente interessati.
Tra gli abitanti di località Pizinno serpeggia l’amarezza.
“Purtroppo gli interventi sono stati inadeguati quando i roghi erano di piccole dimensioni, lasciandoci la sensazione che sia stato sottovalutato quanto accadeva“.
Ancora intorno alle 22 di martedì 10 agosto i focolai non erano stati domati. E sempre nelle stesse ore si registravano altri fronti nei centri confinanti oltre che in ogni angolo della Calabria, fiaccando le risorse umane e di mezzi a disposizione.
Proprio ieri, martedì 10 agosto, un incendio avvenuto nel vicino comune di Maratea ha mandato in tilt la viabilità della Ss 585, Fondovalle del Noce.