Oltre 100 persone denunciate per incendi nell’estate 2021. Report dell’Arma: gran parte dei roghi appicciati per dolo connesso a interessi economici.
Per il reato di incendio boschivo i carabinieri, nell’estate 2021, hanno arrestato 4 piromani, denuciato altre 128 persone e contestato illeciti amministrativi per circa 530 mila euro.
Lo rende noto il comando generale dei Carabinieri in merito all’attività, svolta da giugno ad oggi, del comando carabinieri Tutela forestale.
All’opera di salvaguardia del patrimonio forestale attraverso prevenzione e repressione, hanno lavorato comandi Regione, gruppi, Nuclei investigativi di polizia ambientale e forestale, comandi stazione dei carabinieri forestali.
Il tutto, purtroppo, con risultati assolutamente insufficienti a debellare la piaga, particolarmente in regioni come la Calabria o Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.
In un report di stampo generico diffuso dall’Arma vengono tuttavia confermate le impressioni che buona parte dell’opinione pubblica ha costruito in tanti anni di questa emergenza.
Eccone alcuni passaggi.
“Statisticamente – fanno sapere i carabinieri – gli incendi sono quasi sempre l’effetto di un’azione umana: disattenzione, negligenza, comportamenti criminali di origine dolosa.
Solo raramente si sviluppano in seguito a cause naturali. Si tratta del solo 1-2% per fulmini o altro.
Indubbiamente sugli incendi di questa estate 2021 hanno influito le particolari condizioni meteo e la derivante elevata siccità, oppure il notevole livello di abbandono delle aree rurarli.
Tuttavia “si devono aggiungere – spiega l’Arma – le circostanze legate ai contesti sociali che generano particolari figure di incendiari, fenomeni di natura economica e occupazionale, fenomeni legati ad attività speculative come il pascolo, le costruzioni edilizie e simili“.
E poi, scendendo nel particolare: “Le cause principali degli incendi boschivi, nel periodo esaminato – affermano dal comando generale dell’Arma -, sono riconducibili al dolo.
Come nei casi di rinnovo del cotico erboso per il pascolo, ritorsioni contro la pubblica amministrazione e privati, atti di vandalismo ed eventi connessi al mondo del volontariato antincendio boschivo.
Ma ci sono anche incendi riconducibili alla colpa, quando si tratta di attività antropiche caratterizzate da negligenza, imprudenza e imperizia.
Tra queste, quelle compiute da agricoltori che perdurano nella pratica dell’abbruciamento dei residui vegetali, fuochi incontrollati dovuti ad attività ludico ricreative e fuochi d’artificio“.
Questi ultimi, tuttavia, rappresentano una piccola percentuale dei casi totali.