Il rappresentante Dario De Paola sollecita il ruolo dei consiglieri comunali di maggioranza e minoranza. “Si torna in aula a novembre: cosa farete”?

L’Associazione sportiva dilettantistica Tennis club Praia a Mare chiede che il Comune si costituita parte civile nel procedimento penale Amici in comune.
Secondo il rappresentante del club, Dario De Paola, l’ente deve far valere il suo ruolo di parte offesa dai reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica di Paola che con la guardia di finanza di Scalea ha indagato su appalti, bandi di gara e assunzioni presso l’ente.
“La nostra costituzione parte civile – si legge in un comunicato stampa del club – è contro il sindaco del Comune di Praia a Mare, Antonio Praticò, il responsabile dell’area Tecnica dell’ente, Antonio Giovanni Argirò, e Nicola Gabriele, titolare della Ganesha Srl.
Tutti – viene aggiunto – concorrenti nel reato per l’illecito affidamento della struttura comunale adibita a bar ristorante e campi da tennis di fronte l’isola di Dino”.
In merito, l’associazione ricorda la propria denuncia presentata all’autorità giudiziaria, con particolare riferimento a un articolo del bando di gara in questione, e afferma di aver fornito ulteriori elementi di prova agli investigatori.
“Quello che nella vicenda giudiziaria però emerge con chiara evidenza – sostiene Dario De Paola -, è il preoccupante immobilismo degli organi deputati all’azione politica e di vigilanza della liceità degli atti amministrativi.
Non si sono accorti delle illecite procedure poste in essere, a vario titolo, dal sindaco e dai responsabili degli uffici comunali coinvolti nella vicenda che, ricordiamo, consta di altri 15 capi d’imputazione, oltre a quello per il quale è stata danneggiata l’associazione.
Non c’è dubbio che il principale organo deputato alla vigilanza della corretta azione politica ed amministrativa è il consiglio comunale, rappresentanza diretta dei cittadini.
Ancora più preoccupante risulta – aggiunge -, che i rappresentanti istituzionali dei cittadini praiesi siano rimasti
indifferenti al procedimento penale, nonostante siano emersi gravi indizi di colpevolezza a carico del sindaco
e degli altri coimputati, tali da applicare le misure cautelari personali a tutti i coinvolti”.
In merito, nelle settimane successive all’operazione Amici in Comune (leggi qui) si sono registrate reazioni dei gruppi di minoranza del consiglio comunale (leggi qui e anche qui) oltre che da parte della maggioranza di Governo di Praia a Mare (come riportato qui).
Ma De Paola pretende un passaggio ulteriore, ritenuto doveroso.
“In questo contesto paradossale – prosegue la nota stampa -, dove è richiesto ai cittadini l’impegno fattivo per la legalità, l’associazione sportiva chiede di sapere come intende determinarsi il Consiglio comunale di Praia a Mare in merito alla doverosa costituzione di parte civile dell’ente, visto che negli oltre quindici capi d’imputazione del
procedimento penale vengono contestati tutti reati contro la pubblica amministrazione, corrispondente al Comune di Praia a Mare, parte offesa dai reati e danneggiato?
Pertanto, la sollecitazione è rivolta indistintamente a tutti i consiglieri comunali di minoranza e maggioranza
poiché i cittadini di Praia a Mare hanno diritto di sapere se i propri rappresentanti tutelano la cittadinanza praiese e
il Comune di Praia a Mare stesso, oppure Antonio Praticò e i suoi adepti.
Ma anche per stabilire se la legalità è un concetto concreto da applicare nelle istituzioni, oppure uno sterile slogan da declinare immunemente nei dibattiti pubblici”.
Come raccontato pochi giorni fa, il procedimento al tribunale di Paola è partito con un rinvio dell’udienza preliminare a causa di un difetto di notifica. Si tornerà in aula il prossimo 8 novembre.
Quel giorno “verificheremo ansiosi se nell’udienza preliminare sarà depositata la dichiarazione di parte
civile del Comune di Praia a Mare e come si attiveranno fino ad allora ognuno dei consiglieri costituenti il
consiglio comunale”, conclude Dario De Paola.
