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Mimmo Lucano condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere: ecco tutte le altre pene inflitte

Interdetto per 5 anni dai pubblici uffici. Dovrà restituire mezzo milione di euro per i finanziamenti ottenuti e pagare oltre 200 mila euro alle parti civili Ministero Interno e Siae.

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Mimmo Lucano, è stato condannato a 13 anni e due mesi di reclusione nel processo “Xenia”, svoltosi a Locri, in Tribunale, sui presunti illeciti nella gestione dei migranti. 

L’ex sindaco di Riace è candidato alla carica di consigliere regionale, in tutte e 3 le circoscrizioni, con la lista Un’altra Calabria è possibile che sostiene Luigi De Magistris alla carica di presidente della Regione Calabria.

La condanna è avvenuta oggi, nell’ambito del processo Xenia dal tribunale di Locri. Si tratta di un procedimento su presunti illeciti nella gestione dei migranti.

Caso molto particolare: la pena inflitta dal giudice è circa il doppio di quanto aveva chiesto la pubblica accusa, ovvero 7 anni e 11 mesi. 

Questi i reati dei quali Lucano era imputato: associazione per delinquere, abuso d’ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d’asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

A margine del pronunciamento il diretto interessato si è detto sorpreso, aspettandosi un’assoluzione. Ha parlato di “vicenda inaudita” e di colpe non commesse. Nelle sue dichiarazioni, nessun riferimento alle imminenti elezioni per il rinnovo del Consiglio della Regione Calabria alle quali partecipa.

Lucano, infatti, è stato anche condannato alla pena accessoria dell’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.

L’ex sindaco di Riace è stato inoltre assolto da altre accuse (compreso un reato prescritto), ma comunque condannato al pagamento delle spese processuali.

Il giudice ha inoltre disposto nei suoi confronti la confisca di denaro, beni e altre utilità, in caso di sentenza definitiva, per un ammontare prossimo ai 500mila euro (finanziamenti ricevuti dall’Unione europea e dal Governo).

È stato infine condannato, in concorso con altri imputati, a risarcire il Ministero dell’Interno per danno non patrimoniale stimato in 200 mila euro e, singolarmente, la Società italiana degli autori ed editori (Siae), costituita parte civile, per un danno patrimoniale di circa 7 mila 700 euro.

I legali dell’uomo hanno preannunciato ricorso dopo la lettura delle motivazioni.

“Una sentenza lunare e una condanna esorbitante che contrastano totalmente con le evidenze processuali”. E’ il commento degli avvocati Giuliano Pisapia e Andrea Dacqua, difensori di Mimmo Lucano, dopo la condanna decisa dal Tribunale di Locri, che annunciano il ricorso in appello dopo la lettura delle motivazioni.

Il deposito della sentenza è stato fissato dal giudice entro 90 giorni


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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