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Parco Giada Lagonegro, Iannibelli: “Che pasticcio amministrativo”!

L’esponente di Cantiere Lagonegro torna sulla vicenda dopo il sequestro di alcuni animali presenti nell’Oasi.

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Un pasticcio amministrativo“.

Così, Concetta Iannibelli, consigliera del gruppo di opposizione Cantiere Lagonegro, boccia l’operato dell’amministrazione comunale sull’oasi faunistica Parco Giada che tanto sta facendo discutere in questi giorni.

La vicenda – lo ricordiamo – è partita proprio da una segnalazione della consigliera di minoranza circa una delibera che dispone la vendita degli animali presenti nel parco, come avevamo riportato in un nostro articolo.

Secondo la Iannibelli, una decisione mossa “da una volontà esageratamente repentina e sospetta di disfarsi degli animali. Un indirizzo politico – ha aggiunto – poco visionario e soprattutto non indirizzato verso il reale fine per cui è nato il Parco Giada e per il quale, soprattutto, è stato donato”.

Il sindaco del Comune di Lagonegro, Maria Di Lascio, era intervenuta sulle nostre pagine per chiarire i contorni della volontà politica sottesa alla deliberazione: in sostanza un atto di indirizzo, propedeutico a un nuovo bando per la gestione del parco che tra due mesi circa resterà senza gestore.

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Tuttavia, afferma la Iannibelli: “Ciò che colpisce immediatamente della tanto contestata deliberazione sulla vendita degli animali è prima di tutto l’idea di procedere ad una dismissione senza conoscere quale sia il progetto nell’immediato futuro del parco.

Poi – aggiunge -, aver proceduto ad una deliberazione di vendita senza prevedere la dovuta autorizzazione prefettizia in presenza di animali considerati protetti e pericolosi”.

Anche di questo aspetto, Infopinione si è occupato oggi, accertando la notizia di un sequestro di alcuni animali operato dai carabinieri forestali. I militari hanno contestato all’attuale sindaco il reato di illecita detenzione di alcuni animali, proprio perché l’ente non avrebbe mai provveduto a richiedere la necessaria autorizzazione, come abbiamo riportato in un altro articolo.

Proseguono poi le critiche all’amministrazione comunale per “non aver indicato nelle modalità di cessione – sostiene ancora Concetta Iannibelli – i requisiti di chi poteva detenere gli animali, concedendo la possibilità di cederli anche a semplici privati.

E, ancor peggio, non aver accennato nulla rispetto al divieto di macellazione, indicato espressamente per gli animali di affezione nella legge del 2006 a tutela degli stessi”.

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L’esponente di Cantiere Lagonegro riferisce inoltre di aver informato del fatto le autorità amministrative competenti per evitare che Parco Giada perda gli animali presenti e all’amministrazione chiede di revocare in autotutela la delibera in questione.

“Il Parco Giada – conclude Concetta Ianibelli – con il Lago Laudemio, è il bene più prezioso di cui gode con fierezza Lagonegro, di una bellezza disarmante e accattivante. Il Parco Giada, pertanto, sarà protetto da qualunque mira che non ha lo scopo di tutelare il bene della comunità, con tutte le forze possibili e immaginabili”.


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