A suo carico ipotizzati reati societari e bancarotta. Ora si trova in carcere. Indagate anche altre 5 persone.
L’imprenditore Massimo Ferrero è stato arrestato oggi per reati sociali e bancarotta, come riferisce l’Ansa.
L’arresto del presidente della Sampdoria, anche se la squadra non è coinvolta, è avvenuto per conto della guardia di finanza di Cosenza nell’ambito di una inchiesta della Procura della repubblica di Paola. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del tribunale di Paola.
Perquisizioni sono state effettuate in molte regioni tra cui Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria.
SEGUI INFOPINIONE SU GOOGLE NEWS
“Ferrero è stato trasferito in carcere, mentre per altre 5 persone sono stati disposti i domiciliari”, dice l’Ansa. L’imprenditore romano è attualmente recluso nel carcere milanese di San Vittore.
Tra gli indagati figurano anche la figlia di Ferrero, Vanessa, e un nipote, Giorgio.
Al Corriere della sera, l’avvocato dell’imprenditore, Giuseppina Tenga, ha riferito che l’arresto sarebbe legato al fallimento di alcune società con sede in Calabria. Da qui, dunque, il motivo dell’inchiesta della Procura di Paola, competente per i reati commessi in un vasto territorio della provincia di Cosenza.
Un po’ di luce sui fatti, in ottica calabrese, lo ha fornito la Gazzetta del Sud, nella sua versione online. Arcangelo Badolati riferisce in un suo articolo che ci sarebbe il coinvolgimento dello studio di un noto commercialista di Acquappesa, sede legale di una delle società dell’imprenditore romano.
“Ferrero – si legge -, con la complicità di alcuni congiunti, avrebbe distratto fondi dalla compagine societaria per sottrarli all’intervento dei creditori”. Anche il professionista titolare dello studio figurerebbe dunque tra gli indagati.