Infopinione ha raccolto molte lamentele degli automobilisti e prova a fare chiarezza su come stanno le cose intervistando una fonte autorevole.

Tutor Ss 18 Santa Maria del Cedro: una trappola escogitata dal comune per fare cassa con gli automobilisti e che ha provocato un effetto lumaca sul traffico.
È questo – in linea generale – che si dice del sistema di rilevazione della velocità che da qualche mese è in funzione sul tratto di Ss 18 appartenente alla nota località della Riviera dei Cedri.
Le lamentele sono salite di tono qualche tempo fa, quando le multe elevate dalla polizia locale sono state consegnate dal servizio postale agli automobilisti, cittadini del posto o meno.
Volendone capire di più ne abbiamo parlato con Francesco Costabile, comandante della polizia municipale del Comune di Santa Maria del Cedro.
Una domanda che ci è stata posta da alcuni lettori è: come funziona l’autovelox di Santa Maria del Cedro? Come ci ha spiegato Costabile, il sistema in questione è invece definibile come tutor. Ovvero “un sistema molto avanzato tecnologicamente”, ci ha spiegato il comandante della polizia locale.
Nelle prossime righe spiegheremo tra le alte cose, come funziona Celeritas Evo 1506, ovvero il tutor o sistema che consente il controllo del rispetto dei limiti massimi di velocità media sul tratto di Ss 18 di 2 chilometri.
Capire come funziona potrebbe essere utile a capire a sua volta come evitare multe.

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Tutor Ss 18 Santa Maria del Cedro: come funziona
Celeritas Evo 1506, in funzione a Santa Maria del Cedro, è basato sulla rilevazione della velocità di un veicolo in più punti allo scopo di calcolare la media.
Questa, molto semplicemente, non deve superare i 50 chilometri orari o, meglio, i 55 se teniamo conto del margine di tolleranza di 5 chilometri orari. Dai 56 chilometri orari in poi scatta la multa.
“È un sistema sostanzialmente diverso dall’autovelox – spiega Costabile -, che invece rileva la velocità in un punto fisso. Il tutor rileva la velocità mantenuta dal veicolo su un tratto di strada. È come dire che l’automobilista ha, nel nostro caso specifico, 2 chilometri a disposizione per adottare una andatura in linea con il limite imposto”.
Questi due chilometri di Ss 18 sono coperti da 3 punti dì rilevazione. Due principali alle estremità del tratto (località La Bruca e al confine con Grisolia) e uno intermedio, posto qualche metro più a Sud del bivio per Santa Maria del Cedro, cosiddetto Della Madonnina.
La rilevazione della velocità media avviene solo tra due di questi tre punti e solamente nel momento in cui una pattuglia della polizia locale, in auto o a piedi, è in servizio con l’apposita attrezzatura, un tablet, per immagazzinare le rilevazioni.
Non solo. Come ci è stato spiegato deve esserci in quel momento anche un livello di connessione internet sufficiente. A fine turno, la pattuglia rientra in ufficio dove avviene l’elaborazione dei dati.
Questo sistema è inoltre integrabile con un telelaser, sempre in dotazione alle pattuglie, per misurare la velocità dei veicoli transitati sotto un punto di rilevazione, ma che poi svoltano in una delle molte traverse prima di transitare sotto un altro punto di rilevazione.

Tutor Santa Maria del Cedo, 5 modi per evitare la multa
Da quanto raccontatoci e da quanto è intuibile esistono dunque alcuni modi per evitare di essere multati dal Tutor Ss 18 Santa Maria del Cedro.
Il primo è lapalissiano: “Rispettare i limiti di velocità – esclama il comandante Costabile -. Spesso si dice che questi sistemi sono adottati per ingrassare le casse comunali. Allora invito gli automobilisti a non superare il limite di velocità per non far guadagnare l’ente”.
Un altro modo per evitare di essere sanzionati è prestare attenzione alla velocità. Trattandosi di rilevazione della media, sarà possibile correggerla rallentando per un tratto se in precedenza si è proceduto a una velocità troppo alta.
Terzo modo: transitare sotto uno soltanto dei 3 punti di rilevazione, ammesso che si abbia la necessità di svoltare sulla viabilità urbana di Santa Maria del Cedro senza proseguire sulla Ss 18 (ma occhio alla possibile presenza del telelaser! ndr).
Quarto modo per evitare una multa: superare il limite di velocità, passare sotto due punti di rilevazione e sperare che in quel momento non ci sia una pattuglia della polizia locale in servizio.
Quinto modo, superare il limite di velocità, passare sotto due punti di rilevazione mentre è in servizio una pattuglia e sperare che il segnale internet non sia buono.
È opinione di chi scrive che il primo metodo sia in assoluto il migliore.
Ss 18 Santa Maria del Cedro: perché il limite è di 50 chilometri orari?

Alcune lamentele degli automobilisti riguardano anche il limite di velocità previsto nel tratto di Ss 18 del Comune di Santa Maria del Cedro.
Questa lamentela è comune a molti altri pezzi della statale 18, ma – stando a quanto ci è stato spiegato – è tecnicamente infondata.
“Perché in realtà, e molti non lo sanno, quella di cui parliamo non è una Strada Statale”, ci ha detto il comandate Francesco Costabile. Infatti “circa quindici anni fa è stata declassata in più punti. Tanto che, ad esempio, sulle mappe stradali compare con il toponimo di Corso del Tirreno”.
Da molti anni, dunque, la responsabilità sul tratto in questione è passata da Anas all’amministrazione comunale, che è tenuta inoltre a curarne la manutenzione. È per questo motivo, tra l’altro, che – come in altri punti del territorio – le municipalità hanno potuto installare sistemi di rilevazione della velocità.
Del resto, proprio a Santa Maria del Cedro è evidente come su questa importante arteria sono sorte col tempo molte costruzioni, abitazioni e attività commerciali, oltre che tutta una serie di traverse che su di essa sfociano.
È quindi a tutti gli effetti una strada non idonea allo scorrimento veloce dei veicoli, per la presenza di molti pedoni a bordo strada oltre che sugli appositi attraversamenti.
“Non è solo una questione di sicurezza per le persone – ancora Costabile -, ma anche ambientale. La vicinanza delle abitazioni alla strada non è compatibile con le emissioni sonore che un traffico ad alta velocità provocherebbe, soprattutto nelle ore notturne. Si prefigurerebbe un disturbo della quiete pubblica”.
Se il sistema di controllo ha un’anima democratica
“Il Tutor in funzione a Santa Maria del Cedro è democratico”, afferma ancora il comandante della polizia locale.
“Può sembrare assurdo trattandosi di una attività comunque coercitiva e sanzionatoria. Ma lo sostengo perché garantisce l’applicazione della legge a tutti i cittadini, e sono la maggioranza, che non la violano.
C’è la tutela dell’interesse primario dell’automobilista che osserva le regole, ovvero che sarà sanzionato chi si comporta diversamente. Il tutto, con una applicazione della stessa in maniera uniforme. Il sistema controlla tutti in maniera uguale e, grazie alla sua tecnologia avanzata, anche in condizioni di visibilità scarsa.
Inoltre, per fare un esempio, un autovelox si può anche nascondere, questo no! Questa installazione è estremamente visibile”.
A questo punto viene fuori un’altra lamentela degli utenti della strada: “Il tutor non è segnalato bene”. Ma la polizia locale ci riferisce che sono presenti complessivamente 10 segnali, 4 lato Scalea, altrettanti lato Grisolia e 2 a metà del tratto.
Un drastico calo degli incidenti stradali

Arrivati a questo punto, abbiamo chiesto qualche dato in merito a quello che dovrebbe essere lo scopo principale di un sistema di deterrenza all’alta velocità: la sicurezza pubblica.
“Nel 2021, su questo tratto di strada abbiamo registrato zero incidenti stradali – dichiara ancora il comandante Costabile -, quindi nessun ferito da comunicare al Ministero della Sanità.
Dal censimento degli incidenti sappiamo che nei 10 anni precedenti, invece, si aveva una media di 18-24 feriti all’anno”.
In conclusione, il comandante ci tiene ad approfittare per chiarire alcuni alcuni aspetti con i cittadini.
“La nostra non è una guerra contro gli automobilisti. Il nostro è un servizio pagato dai cittadini esclusivamente, nel caso di specie, per garantire la sicurezza di chi non utilizza l’auto o di chi la usa rispettando le regole.
La Polizia locale non deve colpire tutti indistintamente, ma solo chi percorre la strada creando pericolo”.

Sono perfettamente d’accordo con il Comandante Costabile. Sono automobilista per lavoro e per necessità di famiglia, faccio non meno di 20000 km all’anno sulla nostra ss18 e lungo la Silana – Crotonese per recarmi al lavoro. Ho 58 anni, un lavoro dipendente e mi sono abituato a prendere l’auto il meno possibile, nonostante guidare è stato qualcosa che ho imparato “spontaneamente” anche prima di prendere la patente “B”, nel 1981. Mai un incidente serio, “nonostante” avessi imparato a guidare ( lontano dalla rete stradale pubblica ) prima di fare i 18 anni. Bene, per ragioni di famiglia
sempre alla stessa ora, per molto tempo ho dovuto fare in macchina Diamante – Scalea e ritorno dalle 13,30 alle 14,30 di ogni santo giorno quando ancora non c’era il tutor di Santa M.d.Cedro sulla Statale. Dico questo come inciso a fronte dell’affermazione del Comandante Polizzo, relativa al carattere di “democraticità” del tutor. In altre parole, la Legge, con il tutor, così come Egli sostiene, è uguale per tutti per davvero, se non ho capito male. Bene, un giorno di fine maggio del 2018 procedevo in direzione Scalea e avevo un pò fretta, quindi potevo avere una velocità non inferiore a 65/70 km/h quando transitavo nel tratto di S.ta Maria, all’altezza della traversa per l’Havana Club . Mi trovo davanti, ad una velocità leggermente inferiore alla mia, una utilitaria colore scuro che procede in linea retta. Il pomeriggio era già inoltrato e pieno di sole. Data l’assenza di veicoli in senso opposto, metto la freccia e inizio il sorpasso. Arrivato ad affiancare l’utilitaria, vedo che questa macchina piega improvvisamente a sinistra, mostrando di voler tagliarmi la strada, senza aver messo nessuna freccia. Ricordo perfettamente che c’è stato un attimo in cui il mio ginocchio destro ha “sentito” l’attimo dell’impatto, incluse le lamiere che mi avrebbero raggiunto, data la piega imprevista presa dal veicolo che stavo cercando di superare. Ricordo anche di aver “inchiodato”, ma questo non sarebbe stato sufficiente, se all’improvviso non fosse successo qualcosa di INCREDIBILE. Nell’attimo successivo a quello in cui il mio ginocchio aveva “sentito” l’impatto, ho avuto la sensazione di trovarmi dentro una “moviola”, nella quale, per qualche frazione di secondo, il TEMPO avesse ” inchiodato” qualche frazione di secondo prima ancora di aver messo il piede sul freno. Frazioni di secondo in cui ho distinto benissimo il volto della persona alla guida nel veicolo che mi precedeva, girarsi verso di me mentre aveva GIÀ iniziato la
svollta a sinistra, ribadisco, senza l’ombra di nessuna freccia, forse perché abituato a NON usarla. L’attimo successivo, distinguo l’altro autista che riusciva, con un movimento improvviso, a controsterzare dopo aver visto la mia vettura ormai affiancata alla sua sinistra, e quindi a evitare l’impatto. Il tutto, per fortuna, dunque, si è risolto con me che proseguo il sorpasso, rallento, mi accosto alla banchina lato destro della carreggiata, mi fermo e guardo nello specchietto perché avrei voluto guardare in faccia ( e dire due paroline a ) quel FENOMENO del volante che mi avrebbe provocato in qualche secondo quello che ero riuscito a NON far succedere per anni. Pensavo che mi venisse dietro e si accostasse dietro a me, mentre invece vedo la macchina ( l’unica, a quell’ora ) che svolta lì dove aveva mostrato di voler andare, cioè nella traversa lato mare che porta al lungomare Perlasca ( più o meno, direzione Havana Club ) . Basito per l’indifferenza, faccio retromarcia e vedo che il “soggetto” aveva parcheggiato 100 mt più avanti nella traversa, ed era sceso dirigendosi verso il lungomare Perlasca ( voltandomi le spalle ). Presumibilmente diretto verso qualcuno che lo aspettava o che sapeva chi fosse . Con un particolare, però. Che il FENOMENO portava una pettorina blu scuro con la. scritta ( ancora me la ricordo ) AUSILIARI del TRAFFICO. Giuro che mai ho avuto impulso più forte di scendere dall’auto e andare a conoscere questo signore. Non l’ho fatto perché avevo qualcosa da fare di più importante. Qualcosa per cui mi ero messo in macchina a quell’ora rimandando il pranzo come ogni santo giorno che il Buon Dio manda in terra. Un Dio che, quel giorno, ha fatto in modo che il RISPETTO della “democraticità” del Codice della Strada e di CHI dovrebbe farlo rispettare fosse comunque salvaguardato. Insieme all’incolumità di un malcapitato costretto a guidare per ragioni familiari , preservando queste ultime dall’IDIOZIA di CHI, a mio parere, non avrebbe neanche dovuto indossarla, quella pettorina.