Nei guai un gruppo familiare di imprenditori operanti nel settore del calcestruzzo e smaltimento rifiuti. 2 in carcere, 4 ai domiciliari.

Due persone in carcere e 4 ai domiciliari per reati tributari e fallimentari. Sequestrati beni mobili e immobili per 70 milioni di euro nei confronti di 24 persone fisiche e giuridiche.
Fordavano l’Iva, secondo procura di Castrovillari e guardia di finanza, facendo fatture per operazioni inesistenti.
A essere colpito dai provvedimenti è in particolare un gruppo familiare del Cosentino, a cui sono riconducibili società di persone e di capitali nel settore della produzione e commercializzazione di calcestruzzo e nello smaltimento di rifiuti solidi urbani.
“Gli accertamenti eseguiti – informa la finanza – hanno evidenziato allo stato come tali società, attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture documentanti operazioni commerciali fittizie, avrebbero abbattuto la base imponibile Iva, compensando ulteriori debiti tributari con crediti d’imposta fittizi.
Le stesse società, accumulati ingenti debiti tributari nei confronti dell’Erario, sarebbero state successivamente svuotate del complesso aziendale, costituito principalmente da impianti e macchinari, attraverso operazioni distrattive in favore di nuove società intestate a soggetti prestanome, per poi essere successivamente poste in liquidazione o portate al fallimento, come ritenuto indiziariamente essere avvenuto nel caso di una società appartenente al gruppo societario, dichiarata fallita dal tribunale di Castrovillari nel maggio 2021″.
Sulla vicenda ha indagato la procura di Castrovillari che ha richiesto misura cautelare al Giudice per le indagini preliminari, eseguita oggi dalla guardia di finanza del comando di Cosenza. Le indagini sono state condotte dalle fiamme gialle della compagnia di Corigliano-Rossano, sotto il coordinamento investigativo del sostituto procuratore Angela Continisio.
