Ne è convinta la rappresentanza regionale di Europa Verde. Chiappetta chiede di ripescare la progettazione per quell’area.
“Non chiamiamolo incidente e non minimizziamo l’accaduto: la comunità di Maratea è stanca di essere mortificata e usata per meri spot elettorali, abbiamo tantissimi problemi e la Regione Basilicata non può trattarci come sprovveduti”.
Così Manuel Chiappetta, rappresentante del direttivo regionale di Europa Verde, commenta quanto avvenuto ieri a Castroucco di Maratea, con due diversi incendi che abbiamo raccontato in un nostro precedente articolo.
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Ora “è il momento che la politica regionale cominci a prendere sul serio le problematiche che affliggono la comunità marateota – attacca Chiappetta -. Siamo il vanto di ogni lucano in Italia e nel mondo ma siamo completamente inascoltati. Quando poi, come in questo caso, la politica programmatoria locale non può determinare scelte che spettano a competenze regionali, al danno si aggiunge la beffa.
L’area dell’ex Pamafi è una bomba ecologica pronta a scoppiare, la zona è popolata e i cittadini non possono subire incuria e abbandono. Nel caso specifico, non è da sottovalutare l’accaduto ed è opportuno ricordare che gli incendi dolosi per scopi speculativi fanno parte dei reati ambientali più usati dalla criminalità organizzata.
La questione ex Pamafi ha radici antiche, ma non è possibile che non si ci renda conto delle potenzialità che un posto come la piana di Castrocucco, offre alle prospettive di sviluppo dell’intera area. Abbiamo bisogno di dare seguito a progettualità che giacciono nei cassetti della programmazione territoriale e che per motivi di spartizione politica vengono occultate all’occorrenza.
La gestione e la manutenzione di aree strategiche di interesse regionale non possono essere dimenticate. Maratea ha bisogno di attenzione e di sostegno, la comunità è impegnata ogni giorno nella tutela di un ambiente unico, ma delicatissimo.
Urge sempre più una programmazione di Area Vasta e un interessamento politico importante verso zone particolari del territorio che, se non gestite, possono divenire luoghi di degrado ambientale e oggetto di speculazione e di proliferazione di attività delinquenziali.
Ai rappresentanti politici locali – conclude Chiappetta di Europa Verde – diciamo: basta campagna elettorale permanente, abbiamo tanto da lavorare”.
