Il Presule della diocesi di San Marco Argentano Scalea sul femminicidio di Ilaria Sollazzo: “C’è bisogno di una valida opera educativa dei giovani” e affida l’autore del gesto alla misericordia di Dio.
“Vi è bisogno di una valida opera educativa tendente a valorizzare il bene della ragione e quella della fede”.
È quanto scrive il vescovo della diocesi di San Marco Argentano Scalea Leonardo Bonanno in riferimento all’omicidio suicidio dei giorni scorsi a Scalea.
Nel suo messaggio parole di conforto per le famiglie di Ilaria e Antonio e per l’intera comunità scaleota.
“Trovandosi fuori sede – si legge in una nota diffusa dalla diocesi – il vescovo Leonardo Bonanno ha appreso notizia del femminicidio di Ilaria Sollazzo, uccisa dal suo ex fidanzato a Scalea e con affetto paterno idealmente si stringe ai familiari; in particolare alla piccola Beatrice, e a tutta la comunità scaleota mentre affida alla misericordia di Dio l’autore dell’insano gesto delittuoso.
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La vittima, giovane insegnante al Liceo Metastasio della cittadina dell’Alto Tirreno cosentino, è stata tra l’altro catechista presso la Parrocchia San Giuseppe Lavoratore della città al tempo in cui era parroco il compianto don Michele Oliva, prima che iniziasse il brillante percorso universitario a Roma.
Il Presule non manca di osservare come troppo spesso anche da noi, in centri rinomati e di antica tradizione cristiana, la vita viene vilipesa o addirittura negata, specialmente quella di sorelle e madri diventate particolarmente vulnerabili.
Oggi più che in passato, vi è bisogno di una valida opera educativa tendente a valorizzare il bene della ragione e quella della fede, a partire dalle giovani generazioni, secondo il modello evangelico sempre attuale, inteso a costruire una civiltà fondata sull’amore”.