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Uomo aggredito da giovani a Scalea, appello alle istituzioni e proposte educative

Sul video dell’uomo aggredito da giovani a Scalea impazzano i social. Il sindaco Perrotta: “Lavoriamo alla videosorveglianza”. Il parroco don Fiorino: “Servono percorsi educativi per adulti”.


La diffusione delle immagini dell’uomo aggredito da un gruppo di giovani a Scalea ha aperto inevitabilmente una discussione, generando molteplici commenti sui social. C’è chi fa appello alle istituzioni, chi invece propone punizioni esemplari e chi percorsi educativi per adulti.

Il fatto, così come mostra il video, è grave. Di una violenza sconcertante, soprattutto perché compiuta presumibilmente da minorenni.

Dalla richiesta di telecamere di videosorveglianza pubblica all’aumento della presenza delle forze dell’ordine sul territorio, gli appelli sono diretti principalmente alle istituzioni. “Stiamo facendo il possibile per ottenere il servizio di videosorveglianza – ha risposto il sindaco di Scalea Giacomo Perrotta invitando al coraggio –. Non bisogna avere paura, bisogna denunciare. Il video che circola in queste ore mette ansia e paura. Chi è stato aggredito deve denunciare”.

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Ragazzini delinquenti, vagabondi e viziati. Vorrei vedere la faccia dei loro genitori”.

Su questa altra parte dei commenti si inseriscono i messaggi dei parroci di Scalea e la proposta di don Fiorino Imperio. “La via, per quanto possa ferire l’orgoglio, è una sola: educare gli adulti. Non c’è alternativa. Mancano esperti in umanità in questa società. Chi è disposto a fare incontri con esperti per divenire adulti e genitori più consapevoli? Io metto a disposizione tutte le risorse che ho: esperti in materia, locali parrocchiali e quanto può essere utile.

scalea uomo aggredito gruppo giovani

É da mesi che ne parlo con i miei catechisti – ha aggiunto don Fiorino Imperio – ancora ora il tempo forse è maturo per lavorare seriamente. Chi si mette in gioco? Volete migliorare la vostra capacità di comunicare con i vostri figli? Volete conoscere il loro mondo? Siete disposti a rinunciare al sogno del figlio perfetto per accogliere il figlio reale, quello che non è come lo avete immaginato? Il primo a mettersi in discussione sono io, da uomo, da cristiano, da sacerdote. Trasformiamo le ferite in feritoie di salvezza”.

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“Non è il caso di farne una guerra tra generazioni – ha scritto don Giacomo Benvenuto, altro parroco di Scalea –. Tutti siamo stati stupidi a quell’età. Ma non violenti fino al punto di dare calci in testa a una persona già a terra. La violenza, di solito, si affacciava a una età più adulta ed era una scelta di campo, voluta ed esercitata da alcuni per i propri obiettivi, certamente ignobili, anche se spesso ideologicamente motivati. Ora sembra solo un modo di fare e di essere dei giovanissimi.

Qualcosa si è interrotto nella trasmissione del giusto modo di pensare e agire. Forse ricevono molto senza dare niente in cambio e tutto diventa facile? Forse è del tutto sparita la punizione per gli errori commessi e tutto diventa permesso? Di sicuro è molto difficile riuscire ad inserirsi in un processo educativo ormai consolidato e dai risultati poco lusinghieri. Non sono le idee che mancano, ma solo la volontà di farle proprie”.


About Pierina Ferraguto

Giornalista pubblicista dal 2013. Laureata in Filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza all'Università della Calabria. Dal 2006 al 2008 lavora come stagista nella redazione di Legnano de Il Giorno. In Calabria lavora con testate regionali di carta stampata e televisive.

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