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Francesco Occhiuzzi, revocati gli arresti domiciliari

Annullate senza rinvio sia l’ordinanza del Riesame e sia quella del GIP del Tribunale distrettuale. Il conduttore Francesco Occhiuzzi torna libero.

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La Suprema Corte di Cassazione ha revocato gli arresti domiciliari al presentatore tv Francesco Occhiuzzi, annullando senza rinvio sia l’ordinanza del Tribunale del Riesame e sia quella del GIP del Tribunale distrettuale.

I suoi legali, Sabrina Mannarino, Vito Caldiero e Carmine Curatolo, tutti del Foro di Paola, avevano impugnato l’ordinanza emessa dal Tribunale della Libertà di Catanzaro, con la quale veniva rigettato il ricorso per il riesame dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Catanzaro.

La Corte di Cassazione, scrivono i giudici, “annulla senza rinvio l’ordinanza impugnata nonché il provvedimento emesso dal Gip del tribunale di Catanzaro e per l’effetto ordina la cessazione della misura cautelare nei confronti di Francesco Occhiuzzi, di cui dispone la immediata liberazione.

Il conduttore televisivo e direttore dei programmi de LaC Tv è indagato nell’inchiesta Reset della Dda di Catanzaro. L’accusa a suo carico è di illecita concorrenza con l’aggravante mafiosa, per aver scelto per la sicurezza di uno spettacolo una società riconducibile al clan Muto di Cetraro.

Francesco Occhiuzzi
Francesco Occhiuzzi

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L’uomo si è sempre dichiarato innocente: “Devo ancora realizzare di essere finalmente fuori da questo tunnel. Sono ancora in una bolla e non me ne rendo conto – dichiara Occhiuzzi -. Da sempre la compressione della libertà dell’innocente è considerata la massima ingiustizia, ma in un sistema di custodia cautelare deficitario come quello italiano, la prognosi di colpevolezza rappresenta una anticipazione della sentenza di condanna, estremamente valorizzata dal tribunale mediatico. Anche se mi sento colpevole di essere italiano, questa volta la giustizia ha trionfato. Un potere pubblico irresponsabile rappresenta, spesso, un irrimediabile squilibrio democratico”.

Questo, invece, il commento degli avvocati della difesa: “Esprimiamo grande soddisfazione per il provvedimento adottato dalla Corte Suprema di Cassazione, ampiamente liberatorio che sin dalla lettura dell’ordinanza, emessa dal Tribunale della libertà, auspicavamo ed avevamo previsto.

Va effettuata una profonda riflessione – proseguono – sull’attuale sistema di verifica delle misure cautelari in sede di riesame, in quanto come noto a noi operatori del diritto, spesso accade che i giudici del Tribunale del riesame sono chiamati ad esprimersi in tempi assai stringenti su provvedimenti cautelari che non permettono una vera ed approfondita analisi della fattispecie sub-judice.

In altre parole, il rischio connesso alle maxi-operazioni è che i Giudici del riesame non abbiano il tempo e il modo per valutare approfonditamente la singola vicenda riguardante la libertà personale dell’indagato. Precisiamo inoltre, che nel corso delle esecuzioni della misura cautelare, di comune accordo con il nostro amico Francesco Occhiuzzi, non abbiamo avanzato nessuna istanza di revoca e/o sostituzione della misura cautelare, nella piena convinzione che come anticipato, la Corte Suprema di Cassazione avrebbe posto la parole fine alla vicenda cautelare”.


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