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Crisi Maratea, dal Porto a Castrocucco tutto fermo. Chiappetta: “Tranne la campagna elettorale”

L’esponente di Europa verde Basilicata analizza punto per punto le cause della crisi economica che rischia di far fallire Maratea.


Le frane che hanno compromesso la viabilità. La frazione Castrocucco in semi-isolamento. Il porto sempre più minacciato dalle mareggiate. E i prezzi dei trasporti aumentati. Sono questi, secondo Manuel Chiappetta, componente dell’esecutivo Europa Verde Basilicata, gli ingredienti di un cocktail micidiale per Maratea e la sua economia.

Portavoce anche di Assopesca Maratea, Chiappetta, incomincia dal porto e degli ultimi aggiornamenti sulla infrastruttura. “Il prefetto della provincia di Potenza, Michele Campanaro, ha convocato il 22 marzo 2023 un’ulteriore tavolo per la sicurezza portuale, dopo che le Imprese di pesca hanno segnalato ancora una volta lo stato di abbandono del molo nord.

Il sindaco di Maratea, Daniele Stoppelli, e l’assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Donatella Merra, hanno preso impegni precisi al tavolo prefettizio dello scorso 8 febbraio, ma degli interventi propedeutici al ripristino del minimo livello di sicurezza del molo nord neanche l’ombra (leggi qui).

Per il Porto di Maratea doveva essere immediatamente deciso un cambio di passo nello sfruttamento delle risorse dedicate alla riqualificazione portuale, rinunciando alle lavorazioni di arredo e prediligendo la sicurezza del molo nord“, ha ribadito Chiappetta.

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Maratea, il Porto mostra gli evidenti segni delle mareggiate e del mancato ripristino

La crisi a Maratea passa anche dalle condizioni attuali della frazione Castrocucco, teatro della frana che nel novembre 2022 ha pesantemente danneggiato la Ss 18, rendendola impraticabile ancora oggi, quando sono stati promessi interventi in corso di esecuzione.

Su questo fronte Chiappetta afferma: “Dopo quindici giorni dei quaranta previsti per le operazioni di disgaggio dei massi pericolanti, neanche una pietra è venuta giù, nessuna squadra speciale di intervento è ancora entrata in azione. Solo due operai e un camioncino visitano giornalmente l’area del Castello.

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Nessuna assistenza promessa alle frazioni colpite è stata programmata, le richieste del Comitato di Iniziativa Cittadina completamente disattese, nessun nuovo collegamento navetta dalle stazioni e per la stazioni

Oggi sul cantiere di Castrocucco dovevano lavorare un numero di maestranze adeguato, le criticità idrogeologiche del monte Serra dal lato di Marina dovevano essere affrontate da un’altra squadra operativa”.

La questione, secondo l’esponente di Europa Verde, è più propagandistica che politica: “La campagna elettorale del centrodestra lucano e locale – prosegue – è già pienamente attiva e a pagarne le spese sono le comunità che vengono continuamente prese in giro. Per Maratea c’era bisogno di un Commissario per l’emergenza, bisogna godere di poteri e di economie speciali”.

Oltre ai cittadini a pagare le spese di questo stato di crisi sono le imprese di Maratea. In particolare quelle turistiche “che rischieranno la sopravvivenza – lapidario Chiappetta -. Dovevano essere garantite da un adeguato piano ristori, le comunità colpite dovevano essere assistite da un programma di servizi di base aggiuntivi. Nulla è stato predisposto, nulla è visibilmente adeguato, Maratea è a rischio fallimento e molti lo vogliono negare”.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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