Alberto Ortolani vuole tutelare l’immagine delle società da lui amministrate nella gestione dell’Aviosuperficie di Scalea.

Si preannunciano strascichi legali nella vicenda dell’Aviosuperficie di Scalea, infrastruttura della Riviera dei Cedri ora ferma per motivi burocratici. Ovvero, il mancato rinnovo da 15 anni circa della concessione, Hangar e stazione rifornimento date in gestione senza una delibera di Giunta, debiti con l’ente e nessun governo cittadino precedente che abbia mai messo ordine nella vicenda. Questo è il quadro tratteggiato ieri dal sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta (leggi qui).
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Questa mattina, Alberto Ortolani, amministratore delegato e legale rappresentante delle aziende che negli anni hanno gestito l’Aviosuperficie di Scalea ha affidato a Facebook l’ennesima comunicazione, dicendosi pronto a percorrere le vie legali per tutelare l’immagine delle società stesse. “Darò mandato – fa sapere – ai miei avvocati per tutelare l’immagine delle società rappresentate, erroneamente accomunate ad altre precedenti gestioni e connesse responsabilità”.
Nella sua comunicazione, Ortolani parla di “vuoto gestionale amministrativo che ha caratterizzato la gestione del comune di Scalea negli ultimi decenni”, ed evidenzia “mancate procedure di affidamento tramite gara della struttura nonostante le ripetute sollecitazioni formalmente prodotte in assenza di risposta ogni anno”.
Circostanze, queste ultime, che fanno parte anche dei punti messi in chiaro dal primo cittadino scaleoto nella sua più recente comunicazione in merito diffusa dall’ufficio stampa dell’ente. E lo fa in un passaggio in particolare, questo: “Tale paradossale situazione è confermata dalla stessa società che sollecita con apposite note al Comune di Scalea in data 10.11.2008, 22.12.2008, 26.02.2009, 15.07.2011, 27.11.2011 il rilascio di autorizzazione, ma nessuna proroga interviene“, diceva ieri Perrotta.
In merito, il commento di Ortolani è il seguente: “Deviare l’attenzione sulle procedure burocratiche mancate, non esime le responsabilità circa l’evidente gravissimo danno prodotto alla comunità per la mancata attivazione del servizio di prevenzione incendi e di tutti i servizi connessi all’utilizzo dell’aviosuperficie”.
Anche su questo punto l’opinione pubblica ha molto discusso: se la pista è chiusa, allora non potranno atterrare gli elicotteri del soccorso 118 o quelli dello spegnimento incendi. Su quest’ultimo aspetto, Perrotta ha comunque precisato di aver “inoltrato al dipartimento della Protezione Civile Nazionale e Regionale una dichiarazione di disponibilità all’utilizzo dell’Aviosuperficie di Scalea per la prossima campagna antincendio per l’anno 2023“.
Infine, l’Ad delle società che hanno gestito l’infrastruttura territoriale auspica “che le autorità competenti possano far luce sulle gravi responsabilità amministrative e rompere il giogo dell’indolenza e del silenzio istituzionale che sta distruggendo un’intera comunità”.
Ma Ortolani, lamenta ancora il mancato confronto con l’attuale amministrazione comunale di Scalea dicendo di affidarsi ai social proprio per questo motivo. Perrotta e i suoi rifiutano “di incontrarmi per attivarsi al fine di trovare una rapida soluzione ai gravi problemi creati alla sicurezza e alla mobilità della regione Calabria. per i quali – conlude l’Ad – declino da oggi ogni responsabilità, restituendo al comune il gravoso onere gestionale con tutte le relative incombenze e responsabilità connesse”.
