Infopinione Informazione locale e opinione del Tirreno cosentino e della Valle del Noce
Sentenza del tribunale di Paola per un uomo di Scalea accusato di maltrattamenti in famiglia a danno della compagna. Risarcimenti per 12 mila euro.
Un uomo di Scalea accusato di violenza ai danni della ex compagna è stato condannato a 5 anni di carcere e al risarcimento delle parti civili per 12 mila euro.
Sul caso di maltrattamenti in famiglia avvenuti a Scalea si è espresso il tribunale di Paola con una sentenza sul caso di violenze con tanto di lesioni personali nei confronti di una donna difesa dall’avvocato Teresa Sposato. La vittima si è costituita parte civile al pari dello sportello antiviolenza “La Ginestra”, rappresentata e difesa dal legale Fabio Spinelli.
Come spiegato dalla difesa della donna, la sentenza del tribunale di Paola prevede la pena di 5 anni di carcere per l’imputato che è stato inoltre interdetto dai pubblici uffici e condannato a risarcire i danni alla vittima per 10 mila euro e a La Ginestra per altri 2 mila euro, oltre spese di costituzione e rappresentanza sostenute nel procedimento.
Tra l’uomo e la vittima esisteva una relazione di convivenza durata molti anni. A luglio 2021 si erano verificati gli episodi di violenza poi oggetto del procedimento dinanzi al giudice. Nel far emergere i maltrattamenti subiti dalla donna è stato determinante l’intervento della figlia.
SEGUI INFOPINIONE SU GOOGLE NEWS
Il difensore della donna, che è anche presidente dello sportello antiviolenza con sede a Diamante ha commentato così la decisione del giudice: “Siamo soddisfatti della decisione del tribunale che riconosce l’importanza del nostro lavoro nella tutela delle vittime di violenza. Continueremo a impegnarci per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste problematiche e per offrire supporto a chiunque ne abbia bisogno.
Questa decisione – ha poi proseguito Teresa Sposato – è un importante segnale di riconoscimento per le organizzazioni e gli enti che come noi si dedicano alla prevenzione e all’assistenza alle vittime di violenza, dimostrando l’importanza del loro ruolo nella ricerca di giustizia”.
