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Piscina di Scalea distrutta da tromba d’aria: l’area tornerà al Comune

L’amministrazione comunale di Scalea ha deliberato per togliere all’Aias la concessione della Piscina di Scalea distrutta da una tromba d’aria nel 2013. A distanza di 10 anni dall’incidente meteorologico si prova a recuperare il bene pubblico.

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Era il 30 settembre del 2013 quando a causa di una tromba d’aria la piscina comunale di Scalea venne completamente distrutta. Quella mattina, fortunatamente, non si registrarono feriti, poiché le persone all’interno della struttura si misero in salvo riparandosi nella parte del centro sportivo costruita in muratura.

All’epoca, la struttura, denominata Aias village sport and relax, era gestita dalla sezione di Cetraro dell’Associazione italiana aiuto agli spastici ed era stata inaugurata appena un anno prima. Quanto avvenuto comportò il sequestro dell’area e, negli anni successivi si instaurò un contenzioso tra il comune e l’associazione.

Aias fece causa all’ente sostenendo l’esistenza di inadempimenti contrattuali, chiedendo il risarcimento del danno e la condanna al ripristino dello stato dei luoghi. Il comune ha ritenuto di non avere responsabilità.

Oggi, a distanza di oltre 10 anni, dall’amministrazione comunale arrivano importanti novità: “L’area su cui giace ormai da  più di dieci anni lo scheletro della piscina comunale tornerà nella disponibilità del Comune di Scalea“, ha fatto sapere.

Piscina Scalea distrutta da tromba d’aria: la delibera della Giunta Perrotta

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Con delibera di giunta, l’amministrazione Perrotta ha dato mandato agli uffici per revocare la concessione all’Aias, dichiarare decaduta la convenzione e, contestualmente, approntare uno studio di fattibilità per far sì che la piscina coperta possa tornare ad essere a disposizione della collettività. 

“Ci siamo trovati di fronte ad una situazione di stallo – ha spiegato il sindaco Perrotta – verso la quale abbiamo cercato soluzioni che potessero superare il contenzioso aperto ai danni del Comune di Scalea per un evento funesto e dannoso. Purtroppo la decisione in primo grado difficilmente si potrà avere nel corso del 2024, e con ogni probabilità la parte soccombente avrà interesse a proporre appello ed eventuale ricorso in Cassazione, prolungando l’iter processuale di una quantità di anni che sommati a quelli già trascorsi lascerebbero una struttura inutilizzabile e un danno d’immagine evidentissimo”. 

Da via Plinio il Vecchio ricostruiscono la vicenda dell’affidamento all’Aias Cetraro della piscina comunale coperta di Scalea, poi distrutta dalla tromba d’aria, avvenuto tramite convenzione nel 2011 e per una durata di 25 anni. 

“Ad oggi –  ha spiegato il Sindaco Perrotta – l’area resta abbandonata, degradata e costituisce anche un danno d’immagine alla città. Esiste un concreto interesse pubblico al ripristino della piena fruibilità dell’impianto sportivo a favore della cittadinanza.

C’è inoltre da considerare che la piscina comunale è su area demaniale marittima di proprietà dello Stato in concessione al Comune di Scalea, che quindi corrisponde regolarmente il canone all’erario.

Per tutti questi motivi e non avendo in questi ultimi anni trovato un accordo transattivo percorribile per riattivare la struttura mantenendo la gestione in corso, abbiamo deciso di procedere con la revoca della concessione di gestione del servizio della piscina coperta all’Aias con conseguente decadenza della convenzione per l’affidamento in gestione.

Abbiamo inoltre dato indirizzo al settore Tecnico comunale per la redazione di uno studio di fattibilità per un intervento di riqualificazione e connessa procedura ad evidenza pubblica per la gestione dell’impianto.

La volontà e la necessità comune di riqualificare l’area e riconsegnare al territorio una struttura funzionale ad uso pubblico – ha concluso il sindaco di Scalea – è un’esigenza collettiva che non può attendere oltre”.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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