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Belvedere Marittimo, istituito il Giorno del ricordo delle vittime della seconda Guerra mondiale


La Giunta di Belvedere Marittimo ha istituito il Giorno del ricordo delle vittime civili e militari della Seconda Guerra mondiale. In precedenza, il consiglio comunale aveva votato all’unanimità una proposta di Impegno comune.

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La Giunta del Comune di Belvedere Marittimo ha approvato con propria delibera l’istituzione del Giorno del ricordo delle vittime civili e militari della Seconda Guerra mondiale.

In merito, di recente, il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità una proposta del gruppo di minoranza Impegno Comune che, a sua volta, aveva raccolto l’istanza in questo senso di un gruppo di cittadini.

“La storia non si dimentica – commentano oggi da IC – e per questo commemoriamo quei 10 soldati belvederesi che, deportati dopo l’8 settembre 1943, non hanno più fatto ritorno in patria poiché morti durante la prigionia e i 7 componenti della famiglia D’Aprile, vittime civili della Seconda guerra mondiale, deceduti a Belvedere Marittimo il 19 agosto del 1943 sotto i bombardamenti di un’incursione aerea degli angloamericani”.

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Il gruppo di minoranza fornisce un elenco dei soldati belvederesi deceduti. Francesco Carrozzino, Raffaele Carrozzino, Fedele Salvatore Impieri, Gigino Martorelli, Gaetano Martorello, Mario Perrelli, Nicola Perrone, Antonio Pietromica, Vincenzo Rizzaro e Michele Santoro.

Inoltre, ricordano che “la sera del 19 agosto 1943, in contrada Castromurro, durante un’incursione aerea degli angloamericani è stata colpita la casa di una famiglia belvederese, causando il decesso di sette componenti del nucleo familiare“. Ovvero, Antonio D’Aprile, il capofamiglia, la moglie Maria Grosso, i loro figli Angelina, Teresa, Rosina, Daniele e la nipote Rachele, di soli 6 mesi, figlia di Teresa e Francesco Gaglianone.

“Ai parenti, ai famigliari, dedichiamo questo traguardo di civiltà. Una bella pagina per i belvederesi”, commentano i componenti dell gruppo consiliare di Impegno Comune per Belvedere Marittimo, Ugo Massimilla e Francesco Cauteruccio.

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