Nuova svolta nell’inchiesta sulla discarica di Scala Coeli: il Gip di Castrovillari ha disposto provvedimenti cautelativi per due persone coinvolte nel disastro ambientale. Si tratta del direttore dei lavori e di un funzionario dell’Arpacal.
Inchiesta per disastro ambientale nella discarica di Scala Coeli: nella mattinata odierna, i carabinieri del nucleo operativo ecologico di Catanzaro, supportati dai militari del comando provinciale di Cosenza, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Castrovillari.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha portato all’applicazione di misure cautelari nei confronti di due persone coinvolte nel grave disastro ambientale verificatosi presso l’impianto di smaltimento rifiuti.
Il direttore dei lavori relativi alla realizzazione del secondo invaso della discarica è stato sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale di ingegnere per un anno. A lui viene contestato il concorso nel reato di disastro ambientale.
Contestualmente, un funzionario dell’Arpacal è stato sospeso dall’esercizio del pubblico ufficio. L’accusa nei suoi confronti è di rifiuto di atti d’ufficio.
Le indagini avrebbero evidenziato un quadro preoccupante. Il direttore dei lavori, in concorso con altre persone (l’amministratore del tempo della società titolare della discarica, i due amministratori della società esecutrice dei lavori relativi all’impianto, l’amministratore della società che ha realizzato l’impermeabilizzazione dell’invaso), avrebbe deliberatamente installato una tubazione non autorizzata all’interno dell’invaso, consentendo al percolato tossico di fuoriuscire e contaminare l’ambiente. Inoltre, avrebbe falsamente attestato la corretta esecuzione dei lavori.
Il funzionario Arpacal, dal canto suo, sarebbe venuto a conoscenza della presenza di percolato all’interno dell’invaso, ma avrebbe omesso di prendere i provvedimenti necessari e di informare le autorità competenti.
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