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Recentemente si sono verificati diversi episodi a Scalea: qualcuno, indisturbato, strappa i manifesti funebri affissi negli spazi comunali. La denuncia giunge dall’Unione delle associazione della Riviera dei Cedri e del Pollino.
Di recente, nel Comune di Scalea si sta verificando qualcosa di quanto meno increscioso: qualcuno, agendo indisturbato, strappa e lascia a terra i manifesti funebri affissi negli appositi spazi comunali.
A sollevare la questione è l’Unione delle Associazione della Riviera dei Cedri e del Pollino. Il collettivo fa sapere che oltre ad aver documentato fotograficamente simili gesti di inciviltà, ha provveduto a renderlo noto a diverse istituzioni.
Tra queste la prefettura di Cosenza e il Comune di Scalea, per il tramite del sindaco Giacomo Perrotta, ma anche altre municipalità del territorio, dal momento che per conto loro, in alcune occasioni, vengono affissi (e strappati, ndr) anche manifesti funebri in segno di compartecipazione a eventi luttuosi di persone notabili.
Per lo stesso motivo, sono stati informati di quanto sta accadendo anche il vescovo della diocesi San Marco Argentano – Scalea, monsignor Stefano Rega, il tribunale e l’ordine degli Avvocati di Paola, e sigle rappresentative di ordini professionali, tra cui i medici, del territorio.
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“Strappare i manifesti funebri è un’azione che può classificarsi solo come di basso profilo morale“, spiegano dall’Unione delle associazioni della Riviera dei Cedri e del Pollino.
“C’è poi la questione, non marginale, del danno all’immagine che viene arrecato all’intera comunità, l’ennesimo per un’area già fortemente maltrattata pur vivendo principalmente di turismo. Dunque – ancora dal collettivo -, chi ha compiuto tale azione non solo ha dimostrato di essere insensibile ed anestetizzato nei confronti del dolore delle persone, ma ha mancato di rispetto a tutti e dovrebbe porgere le proprie scuse.
È necessaria la condanna e il contrasto da parte di tutti i cittadini. Intervengano le Istituzioni competenti e gli enti coinvolti, prendendo una posizione pubblica e adottando le necessarie misure”.
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