Tra le mura del carcere di Paola si sono verificati due suicidi nel giro di 48 ore: un detenuto e un amministrativo si sono tolti la vita. Il Sappe prosegue nella sua denuncia sulle condizioni in cui versa la casa circondariale.
Due suicidi nel carcere di Paola nel giro di 48 ore: a togliersi la vita tra martedì 7 e mercoledì 8 gennaio 2024, rispettivamente un detenuto e un impiegato amministrativo.
È quanto rende noto il Sappe, sindacato di polizia penitenziaria, per bocca di Donato Capece, segretario generale.
“È un incubo quello che stanno vivendo il personale del carcere di Paola e i detenuti che in esso sono ristretti”. A breve distanza l’uno dall’altro i due casi un detenuto si è impiccato nel reparto isolamento, poi si è tolto la vita un impiegato nella caserma.
Il segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria aggiunge: “Due tragedie immani, perché tali sono, che devono fare seriamente riflettere sulla condizione in cui vivono i detenuti e su quella in cui è costretto a operare il personale tutto del carcere, amministrativo e di polizia penitenziaria.
Questi drammatici eventi, oltre a costituire una sconfitta per lo Stato, segnano profondamente i nostri agenti che devono intervenire – prosegue Capece -. Si tratta spesso di agenti giovani, lasciati da soli nelle sezioni detentive per la mancanza di personale. Il suicidio rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti.
Servirebbero anche più psicologi e psichiatri, vista l’alta presenza di malati con disagio psichiatrico. Spesso, anche i detenuti, nel corso della detenzione, ricevono notizie che riguardano situazioni personali che possono indurli a gesti estremi.
Moralmente devastante – conclude Capece -, il suicidio dell’assistente amministrativo. Su entrambe le morti, sono in corso accertamenti e approfondimenti per comprendere le ragioni degli insani gesti”.
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