Scoperta una vasta rete di corruzione all’Università Magna Graecia e all’Asp di Catanzaro. Indagini su appalti truccati, falsificazione di dati scientifici e maltrattamento di animali. Arresti e sequestri.

Un’inchiesta della guardia di finanza di Catanzaro ha portato alla luce un grave caso di corruzione che coinvolge l’Università Magna Graecia e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
Dodici persone, tra cui vertici universitari e dirigenti sanitari, sono finite ai domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato e maltrattamento di animali.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, hanno svelato un sistema illecito che ruotava attorno alla gestione di laboratori scientifici universitari. Questi laboratori, finanziati con milioni di euro di fondi pubblici, venivano sottoposti a ispezioni pilotate da parte dell’Asp, che rilasciava regolarmente le autorizzazioni necessarie per proseguire le ricerche, nonostante le gravi carenze igienico-sanitarie e le violazioni delle norme sul benessere animale.
In cambio di questi favori, i dirigenti dell’Asp ricevevano tangenti e favori, come ad esempio l’assunzione di parenti nelle graduatorie concorsuali universitarie. Inoltre, i docenti universitari coinvolti nello scandalo utilizzavano gli animali da laboratorio in modo illegale e crudele, violando le normative vigenti e falsando i dati scientifici.
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Le indagini hanno dimostrato come il sistema fosse ben rodato e coinvolgesse diversi livelli istituzionali. I finanzieri hanno acquisito una mole impressionante di documenti e testimonianze che hanno permesso di ricostruire nel dettaglio le dinamiche corruttive.
Gli arresti e i sequestri disposti dal Gip rappresentano un duro colpo a un sistema che minava la credibilità delle istituzioni e metteva a rischio la salute pubblica. Le indagini sono ancora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi.
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