I legali del cetrarese Umberto Pietrolungo chiedono la verifica della prova del Dna. Il tribunale di Vicenza rinvia la decisione. l’uomo è accusato per il duplice omicidio dei coniugi Fioretto, avvenuto a Vicenza nel 1991.

I legali di Umberto Pietrolungo, 58enne di Cetraro accusato del duplice omicidio dell’avvocato Pierangelo Fioretto e della moglie Mafalda Begnozzi, hanno chiesto al tribunale di Vicenza un esame approfondito sulla conservazione del guanto di gomma, prova chiave dell’accusa per il fatto di sangue avvenuto in Veneto nel 1991.
La richiesta è stata avanzata ieri, nel corso dell’udienza preliminare, dagli avvocati Mario Bianco, Giuseppe Bruno e Matilde Greselin, che hanno proposto il rito abbreviato condizionato a due verifiche: la prima su un guanto di pelle rinvenuto nei pressi della scena del delitto e ritenuto prova chiave dell’accusa. In particolare, i legali vogliono chiarire la catena di custodia dell’oggetto dal 1991 al 2012, anno nel quale venne fatta su di esso un’analisi del Dna. L’altra verifica, riguarda altri reperti del caso.
Secondo la difesa, è necessario chiarire come il guanto sia stato custodito dal 1991, anno del delitto, fino all’analisi del Dna effettuata nel 2012. Il giudice ha deciso di riservarsi la decisione e darà una risposta nell’udienza fissata il 4 marzo 2025. Se il rito abbreviato condizionato verrà accettato, la sentenza di primo grado terrà conto anche di questa ulteriore perizia.
Il guanto in questione conterrebbe una traccia genetica con una “perfetta sovrapponibilità allelica” tra il profilo di Pietrolungo e un bulbo pilifero rinvenuto su un’altra scena del crimine, in un hotel di Cirella di Diamante.
Oltre al Dna, altre prove lo collegherebbero al delitto: impronte digitali parziali trovate sul silenziatore di una delle armi usate per uccidere i coniugi e testimonianze che lo collocano nei pressi della scena del crimine insieme a un complice non ancora identificato.

Il duplice omicidio avvenne il 25 febbraio 1991, quando Fioretto rientrava presso la sua abitazione a Vicenza. Due sicari lo attesero nel cortile e lo uccisero. Anche la moglie, accorsa in suo aiuto, fu freddata dagli assassini poi dileguatisi su un’Alfa Romeo 75 rubata. L’arresto di Pietrolungo è arrivato nel giugno 2023, quando gli inquirenti vicentini hanno incrociato le tracce di Dna raccolte negli anni. Il cetrarese, ritenuto appartenente alla cosca di ‘ndrangheta dei Muto di Cetraro, era già detenuto nel carcere di Cosenza per altri reati.
Le indagini continuano per individuare il secondo killer e il mandante del delitto. L’Ordine degli Avvocati di Vicenza sta valutando la possibilità di costituirsi parte civile nel processo.
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