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Morte Francesco Occhiuto, il padre Mario: “Non potete immaginare quanto fosse speciale”


Il senatore ed ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha affidato ai social un commovente pensiero sulla morte del figlio Francesco. L’intimità degli ultimi due anni trascorsi a stretto contatto a Roma e quel viaggio al Santuario di Lourdes.

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Ha affidato a un post sui social i ringraziamenti per la vicinanza dimostrata alla famiglia Mario Occhiuto, senatore ed ex sindaco di Cosenza, dopo la morte del figlio Francesco, avvenuta nei giorni scorsi (leggi qui).

“Francesco, io e gli altri familiari vi ringraziamo per le tantissime manifestazioni di affetto, vicinanza e conforto. Non ho avuto la forza di rispondere prima e ai tanti messaggi, perché il dolore è troppo grande”, scrive Mario Occhiuto.

Il post è accompagnato da una foto che lo ritrae in compagnia del figlio mentre posano a favore di obbiettivo dando le spalle alla basilica di Nostra Signora del Rosario, parte del santuario di Nostra Signora di Lourdes. Il ricordo di un momento vissuto insieme, come altri negli ultimi anni, come si apprende dallo scritto del senatore che ripercorre momenti di intimità con il figlio.

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Gli ultimi due anni – ha scritto Mario Occhiuto – li abbiamo trascorsi sempre insieme. Viaggiava e abitava con me a Roma per seguire il suo contratto di ricerca con l’Università, e nel resto della settimana aveva iniziato a esercitare la sua professione di psicologo e a frequentare il corso di psicoterapia. Tutto con la sua semplicità, essenzialità, dolcezza e bontà d’animo.

Leggeva molto, amava riflettere, interrogarsi sul senso vero della vita. Non potete immaginare quanto fosse speciale. Aveva un solo sogno, un solo progetto: aiutare chi stava male. Perché lui lo sapeva bene cosa significava. Combatteva in silenzio una battaglia interiore, contro quei pensieri distorsivi che lo assalivano. E in questo era bravissimo: riusciva a non far trapelare nulla all’esterno.

Con me, però, ogni tanto si lasciava andare un po’ di più. Si confidava, e insieme abbiamo provato a trovare un modo per alleggerire quel peso. Con l’aiuto di qualche specialista abbiamo cercato di migliorare le cose, e per un po’ sembrava quasi che ci fossimo riusciti.

Siamo andati insieme in macchina a Lourdes, a trovare la Madonnina, nella speranza che ci desse un aiuto, una risposta, un po’ di pace. Pensavo di poterlo proteggere, pensavo che ce l’avremmo fatta. E invece no. Spero con tutto il cuore che questo dolore abbia un senso e che, ad accoglierlo, ci sia un Paradiso. Perché se c’è qualcuno che lo merita, è lui.

A noi resta un vuoto incolmabile. E a me, anche la certezza che gli ultimi due anni accanto a lui sono stati i più belli, i più intensi, i più veri della mia vita. Ogni suo abbraccio mi riempiva il cuore di una gioia infinita. Ora tutto mi sembra sospeso, senza direzione. Mi sento svuotato, come se la vita avesse perso il suo senso. Se non fosse per chi ancora ha bisogno di me, non so come potrei andare avanti. Ma questo poco importa e so che devo farlo.

Grazie ancora di cuore a tutti per averci fatto sentire meno soli in questo dolore che non avrà mai fine“, ha concluso.


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