Ecco cosa ha detto Elisa Scutellà in Aula al momento della discussione sul voto a favore o meno della relazione della Giunta delle elezioni che ha sancito la sua decadenza dalla Camera.

La vicenda che ha coinvolto Elisa Scutellà, deputata del Movimento 5 Stelle, ha scosso il panorama politico italiano, in particolare quello calabrese. La Giunta per le elezioni della Camera dei Deputati ha deliberato la sua decadenza dall’incarico, assegnando il seggio ad Andrea Gentile di Forza Italia (leggi qui). Una decisione controversa, che ha acceso un ampio dibattito e suscitato forti reazioni tra gli esponenti politici e l’opinione pubblica.
Al centro della questione vi è una revisione del conteggio delle schede bianche e nulle, che ha portato a un ribaltamento dei risultati elettorali. Scutellà ha contestato duramente questa decisione, sostenendo che sia stata una manovra politica per alterare il voto popolare. Nel corso della seduta della Giunta, ha pronunciato un discorso molto duro, nel quale ha denunciato irregolarità e criticato il sistema politico attuale.
In questo articolo, riportiamo integralmente cosa ha detto Elisa Scutellà durante il suo intervento in Aula al momento della discussione sul voto a favore o meno della relazione della Giunta delle elezioni che ha sancito la sua decadenza dalla Camera, offrendo ai lettori una trascrizione fedele delle sue dichiarazioni.
Cosa ha detto Elisa Scutellà: il discorso alla Giunta per le elezioni

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“Presidente, siamo arrivati alla fine di una vicenda contrassegnata da dati surreali, da prevaricazioni, da soprusi o, meglio, dalla parola che tutti usano quando parlano di questa vicenda: un’ingiustizia.
E sapete, lei lo sa meglio di me, presidente, qui a Montecitorio ci conosciamo tutti, parliamo tutti, e tutti, anche chi ha spinto in prima persona questo ricorso, mi ha detto privatamente: “Ma sai, è un’ingiustizia, ma andava fatto, va fatto“. Ma va fatto per chi? Per chi e per cosa va fatto questo? Per chi e per cosa avete cambiato i criteri?
Sapete cosa andava fatto? Andava rispettato il voto dei cittadini calabresi. Perché un uomo, un vero uomo, un vero politico, quando si candida e perde le elezioni, fa un mea culpa e se ne sta a casa. Non cambia le regole per entrare.
Avete cambiato le regole perché nel 2022 il Ministero dell’interno, come per tutte le elezioni politiche, ha dettato le linee guida. E queste linee guida sono state accompagnate da video in TV dove veniva spiegato come votare: una X è valida, due o tre sono nulle. E voi avete cambiato questi criteri rendendoli retroattivi.
Lo avete fatto tutti, tranne il Movimento 5 Stelle. Lo avete fatto tutti e che cosa succede? Succede che qualcuno, e guai a quella persona, quel calabrese che si è permesso di dire, per giustificare questa porcata: ‘Dobbiamo cambiare i criteri perché i calabresi sono ignoranti e non sanno votare. I calabresi hanno votato bene e non hanno votato per Andrea Gentile. Capitelo. Non hanno votato per Forza Italia. E lo dico con orgoglio da calabrese che rivendica ogni giorno le sue origini.
E se tutto questo non bastasse, se la distruzione della democrazia che avete fatto, colleghi e anche chi voterà oggi, (è inutile che guardate i cellullari e sorridete), oggi state facendo una porcata. E vedo che c’è un plotone di esecuzione. C’è anche il ministro Tajani che, invece di andare a parlare e arisolvere le guerre, viene qua per far entrare Andrea Gentile!
A tutti i colleghi che fanno finta di niente: questo voto di oggi porterà la vostra firma e la vostra faccia. E voi state calpestando il diritto di voto, il diritto di voto quello che i cittadini sceglono. Gli state togliendo anche questo e non è democrazia. Perché quando si cambiano le regole per fare entrare una persona e si fanno leggi ad personam, non è più democrazia, presidente. Si chiama in un altro modo.
E se tutto questo non bastasse, aggiungiamo un altro tassello: nel collegio di Cosenza succedono delle cose strane. Ottantatré persone che non potevano stare in quei seggi – perché i regolamenti li conosciamo tutti – hanno controllato, hanno visto anomalie nelle schede e si sono sentiti in dovere di andare tutti a denunciare. Non alla procura della Repubblica, ma dall’avvocato Morcavallo.
Perché a Cosenza non c’è più la procura della Repubblica, c’è l’avvocato di Gentile che prende le dichiarazioni. Si sentono tutti in dovere di andare lì. Persone che non potevano stare in quei seggi, persone che si trovavano in quattro, cinque seggi distanti tra loro di 40-50 chilometri. Ma voi siete impazziti? Ma di che cosa stiamo parlando?
E se ancora tutto questo non bastasse, c’è un dato inquietante. Quando si procede a un ricorso, a un riconteggio – che per carità è legittimo, ognuno lo può richiedere – si controllano le schede bianche e le schede nulle.
Può accadere, perché è tardi, perché è notte, perché ci sono dei segni impercettibili, che qualche scheda bianca in realtà contenga un voto. Ma guarda caso, nei cinque ricorsi di questa legislatura, solo quello di Andrea Gentile è andato a buon fine.
Il dato di percentuale è del 2 o 3% nei casi normali. Qui, nel seggio di Cosenza, il 10% delle schede bianche sono diventate valide! E di queste, il 50% va a Forza Italia, ad Andrea Gentile. Ma guarda che caso!
E allora invito tutti i colleghi, perché prima di votare una cosa la dovete conoscere, di andare a vedere quelle schede. Io le ho viste. E il segno non era impercettibile: era molto evidente.
Allora succede che la trasmissione Report, che ringrazio, cerca di ristabilire la verità. E ci sono le persone che hanno lavorato nei seggi, i presidenti di seggio, i rappresentanti di lista, che ringrazio di cuore, che hanno detto apertamente: “Noi eravamo in tanti, le schede erano bianche“.
E allora, soprattutto nei verbali, presidente, qui facciamo politica tutti. Non c’è stata una contestazione! Non c’è un rappresentante di lista che abbia detto qualcosa. Ma com’è possibile?
E allora, concludo, presidente, e le dico una cosa. Invito alla riflessione. Si fa politica per diversi motivi. Ognuno di noi la fa per diversi motivi. C’è chi lo fa per senso di giustizia, chi per passione, chi per soddisfare il proprio ego insoddisfatto, chi per potere, chi per soldi. Io, personalmente, mi sono avvicinata al Movimento 5 Stelle quando, da giovane laureata che stava in Calabria, ho affrontato i problemi che affrontano ancora oggi i giovani calabresi. Andavo a fare colloqui di lavoro e mi veniva detto – delle volte implicitamente, in maniera velata, delle volte in maniera molto diretta e fredda – “Sì, il tuo curriculum va bene, ma hai qualche raccomandazione? Qualche famiglia importante dietro di te?”.
E allora voi oggi mi buttate fuori, ma io vi dico una cosa: sarò più forte di prima. Da fuori continuerò a combattere questo sistema clientelare di famiglie che i calabresi perbene non vogliono. I calabresi che ogni giorno vivono in Calabria e combattono il sistema, quello che vede in campagna elettorale non dei politici, perché quelli non sono politici, ma dei signorotti che vanno a dire: “Vuoi la TAC cinque mesi prima? Votami. Vuoi che tuo figlio abbia un posto di lavoro? Votami“.
Fate schifo! Questo sistema fa schifo! E noi lo combatteremo fino alla fine.
E presidente, un’ultima cosa. Si voterà a breve in Calabria. E io, questo ve lo giuro: non ci sarà nessun convegno, nessuna manifestazione del centrodestra in cui non ci sarà presente il Movimento 5 Stelle per ricordare lo schifo del caso Gentile“.
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