Il sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, è intervenuto sul recente pestaggio di un giovane nella frazione Marcellina. Si è detto pronto a lasciare se non ci sarà una reazione da parte della comunità. Segnalati problemi di spaccio di droga nei pressi della stazione ferroviaria. Ai genitori: “Dovete chiedervi cosa fanno la sera i vostri figli”.

“Se in questo paese chi deve prendere posizione non lo farà io mi dimetterò dalla carica di sindaco. Non posso più sopportare questa situazione”.
È quanto dichiarato dal primo cittadino di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, durante una diretta social oggi, sabato 15 marzo 2025, per informare la comunità di un grave episodio di violenza tra ragazzi (leggi qui), che rimanda ad un più serio problema di carattere sociale che da tempo preoccupa la comunità.
“Sto pensando seriamente di rassegnare le dimissioni da sindaco. Non intendo più andare avanti in queste condizioni e preciso che se arriverò a questa decisione non sarà perché ho altre ambizioni. La mia eventuale candidatura alla Regione non è una condizione imprescindibile nella mia vita, cosi come il mio appoggio alla lista di Mario Russo per le elezioni comunali di Scalea. Certo, se mi dimettessi potrei candidarmi in qualsiasi comune calabrese, da sindaco o da assessore in una lista. Ma non è quello il mio obiettivo. Io voglio continuare a fare il sindaco di Santa Maria del Cedro, ma se le cose continuano in questa direzione dovrò prendere una decisione. Io e la mia giunta non meritiamo di lavorare in questo modo”.
E ancora, ha sottolineato: “Se facciamo passare il messaggio che sindaco, assessori e comandante della polizia municipale possono essere offesi e derisi continuamente, come avviene, senza che nessuno prenda posizioni, la gente poi si sente legittimata a comportarsi come vuole. Probabilmente i sacrifici che facciamo non sono compresi. Forse 6 mesi di commissariamento non farebbero male a questa comunità”.
Ugo Vetere sul pestaggio alla stazione ferroviaria di Marcellina

Su quanto avvenuto la notte scorsa a Marcellina, nei pressi della stazione ferroviaria, Vetere ha detto: “Un ragazzino è stato pestato a sangue. Addirittura, vedendolo a terra qualcuno gli è saltato con i piedi sulla testa. Per fortuna altri giovani sono intervenuti per evitare il peggio. Questo fatto mi ha spezzato il cuore, non solo da sindaco. Mi metto nei panni dei loro genitori.
Il motivo di quello che è successo? La droga e l’alcol – ha affermato con forza Vetere -. Tutto parte da lì. Ma vi pongo una domanda. Vi chiedete, voi genitori, perché i vostri figli stanno alla stazione? Ve lo dico io: li c’è lo spaccio della droga. E voi fate finta di non vedere. Pur essendo Marcellina una cittadina accogliente e curata, ve lo chiedete come mai arrivano ragazzi da fuori paese? Non per frequentare i locali o per incontrare la fidanzatina conosciuta a scuola. Vengono a Marcellina perché si spaccia”.
Vetere ha poi aggiunto che l’amministrazione comunale, negli anni, ha messo a disposizione della comunità strumenti e spazi in ambito sociale: biblioteche, assistente sociale e servizio psicologico, piazze attrezzate e altri luoghi di ritrovo. Inoltre, in ambito di sicurezza, è stata integrata la video sorveglianza e il personale di Polizia municipale. Tuttavia, ha proseguito, i luoghi di aggregazione restano spesso vuoti e i cittadini sembrano non avere bisogno di supporto psicologico.
“Il problema è che c’è una carenza di partecipazione alla vita sociale e culturale da parte delle famiglie”, ha detto il sindaco. “Qui nessuno giudica nessuno. È questione di assumersi responsabilità personali. I ragazzi devono avere una vita sociale regolamentata e un maggiore rispetto. I genitori devono chiedersi cosa vanno a fare i loro figli alla stazione ferroviaria invece che in una piazza o in un locale. Hanno l’obbligo di chiedersi dove va il figlio la sera, chi frequenta e cosa fa. Il paese non può essere sorvegliato dalla mattina alla sera, un paese deve avere civiltà e la civiltà a questi ragazzi deve essere insegnata prima di tutto nelle famiglie”.
Violenza e degrado tra i giovani: un consiglio comunale aperto
Il sindaco di Santa Maria del Cedro ha poi invitato tutte le componenti della comunità, famiglie, scuola, chiesa e associazioni, a proporre soluzioni assicurando che nell’amministrazione comunale troveranno porte aperte e sostegno.
E infine ha anticipato che “chiederò un consiglio comunale aperto sul tema. Inviteremo i sacerdoti della comunità, i rappresenti della scuola, delle forze dell’ordine e il prefetto”.
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