Un infermiere vittima di aggressione verbale da parte di un dirigente medico nel Pronto Soccorso di Acri. L’Opi Cosenza chiede provvedimenti immediati.

Un grave episodio di violenza si è verificato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Acri, in provincia di Cosenza.
Un dirigente medico, già noto per analoghi comportamenti pregressi, ha aggredito verbalmente e tentato di aggredire fisicamente un infermiere regolarmente iscritto all’Ordine delle professioni infermieristiche di Cosenza.
L’episodio, di eccezionale gravità, è avvenuto anche alla presenza di pazienti ed è stato evitato solo grazie al tempestivo intervento di altri operatori sanitari. L’accaduto è stato oggetto di denuncia all’autorità giudiziaria e di formale segnalazione al rischio clinico aziendale, evidenziando la necessità di una presa di posizione immediata e inequivocabile da parte della direzione dell’Asp e delle autorità competenti.
La posizione dell’Opi Cosenza
L’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Cosenza, a tutela della dignità e dell’incolumità dei propri iscritti, ha condannato con assoluta fermezza il gravissimo episodio. Alla luce della reiterazione dei comportamenti del soggetto in questione, l’Opi ha formalmente intimato all’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza di fornire, con la massima urgenza e per iscritto, una serie di chiarimenti.
Tra le richieste principali, l’Opi vuole sapere se il dirigente medico è stato formalmente segnalato all’ufficio Procedimenti disciplinari e, in caso affermativo, conoscere lo stato del procedimento. In caso contrario, l’Ordine chiede di giustificare l’omissione, indicando le ragioni per cui un simile comportamento non sia stato ritenuto meritevole di attivazione disciplinare.
L’Opi Cosenza ha inoltre richiesto di sapere se la direzione ritiene che l’episodio sia compatibile con la permanenza in servizio del soggetto coinvolto, a contatto con colleghi e utenza, e quali valutazioni siano state effettuate sotto il profilo della sicurezza dei lavoratori e dei pazienti. Ulteriori domande riguardano le misure aziendali adottate a seguito della segnalazione e della denuncia, e la conferma dell’applicazione uniforme del regolamento disciplinare e del codice di comportamento a tutte le categorie di dipendenti dell’Asp, senza eccezioni.
L’Ordine ha richiesto espressamente di escludere l’esistenza di prassi discriminatorie o di forme di “protezione” nei confronti di talune figure dirigenziali che, nei fatti, sembrerebbero immuni da responsabilità anche in presenza di condotte gravi. “A fronte della politica dichiarata di ‘tolleranza zero’ verso ogni forma di violenza, l’inerzia nell’assumere provvedimenti nei confronti di chi ha aggredito un Infermiere nel luogo di lavoro rappresenta un fatto inaccettabile e un precedente pericolosissimo. Per questo ed altri motivi riteniamo che l’episodio non può e non deve restare impunito”, si legge nella nota.
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L’Opi ha concluso invitando tutti gli infermieri a denunciare con tempestività ogni episodio di violenza, intimidazione o sopraffazione – verbale o fisica – ai danni della propria persona, sia all’Ordine sia alle autorità competenti, al fine di contrastare una “deriva sempre più intollerabile nei luoghi di lavoro”.
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