L’ex operaio del Consorzio di Bonifica di Scalea rilancia l’ingiustizia che subiscono gli ex forestali della Calabria rimasti senza Tfr dopo la pensione.

“Un ritardo inaccettabile nel pagamento del Tfr ai lavoratori forestali“. La questione viene rilanciata da Francesco Pugliese, ex lavoratore idraulico-forestale del Consorzio di Bonifica di Scalea.
L’ente è stato soppresso e posto in liquidazione nel 2023 dalla Regione al pari degli altri consorzi calabresi. I lavoratori sono confluiti in Calabria Verde, azienda in-house della Regione, nata dalla fusione delle aziende pubbliche Afor (idraulico forestali) e Comunità Montane.
Pugliese, nato in Brasile da emigranti di Paola e rientrato in Italia a 6 anni, è andato in pensione da due anni, ma non ha ancora ricevuto il Trattamento di fine rapporto. “Un diritto che mi spetta per
legge e che rappresenta non un privilegio, ma il frutto di una vita di lavoro onesto e faticoso”, ha scritto in una lettera indirizzata a Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, e alle procure della Repubblica calabresi per conoscenza. Tra i destinatari anche Giuseppe Oliva, direttore generale di Calabria Verde, e i componenti del consiglio regionale.
Proprio a Palazzo Campanella, nel 2024, la questione relativa a tutti i lavoratori come Francesco Pugliese, ha trovato attenzione per via di una interrogazione presentata dai consiglieri Mammoliti e Tavernise ottenendo una risposta dell’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo.
In sostanza – si apprende dalla risposta – la legge istitutiva di Calabria Verde esclude che i debiti dei soggetti soppressi possano gravare sulla nuova azienda e che i liquidatori non hanno trasferito le somme necessarie alla liquidazione del Tfr nonostante il riconoscimento del credito nella massa passiva approvata per quasi 97 milioni di euro. “Di tale importo non è stato trasferito alcunché“, si legge nella risposta.
Parte dei Tfr, per circa 56 milioni di euro, sono stati pagati da Calabria Verde, fino al 2023, a titolo di anticipazioni. Una somma che l’azienda ritiene possa mettere in difficoltà la sua stessa sopravvivenza.
“La mancanza di trasferimenti da destinare al pagamento del Tfr, per i lavoratori collocati in quiescenza espone l’azienda Calabria Verde ad un significativo rischio da contenzioso per effetto della possibile richiesta giudiziaria da parte dei lavoratori in pensione che mette in discussione l’equilibrio gestionale aziendale”, ha risposto la Regione.
E ancora: “Si è provveduto a liquidare il Tfr a tutti i lavoratori che sono stati collocati in quiescenza al 31 ottobre 2021, mentre restano da pagare 37.380.370,02 euro per i lavoratori collocati in quiescenza fino al 31 maggio 2024, siano essi provenienti da Afor o dai Consorzi di Bonifica”.
Insomma, sintetizzando, non si trovano dei soldi che spettavano per diritto ai lavoratori, che non potevano essere utilizzati in nessun altro modo e, nel frattempo, centinaia di ex operai è rimasta a bocca asciutta.
Francesco Pugliese, ricorda di aver scritto anche alla Meloni, senza ricevere risposta, e si dice pronto “ad
attuare forme di protesta civile, tra cui l’incatenamento presso la Cittadella Regionale, per richiamare
l’attenzione pubblica e delle istituzioni su un’ingiustizia divenuta insostenibile”. Al governatore Occhiuto chiede: “Si impegni a garantire il rispetto dei diritti fondamentali di chi, come me, non chiede altro che giustizia”.
Da quanto appresso, sono decine i lavori ex forestali della Calabria rimasti senza Tfr a seguirlo in questa protesta.
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