La Società Sportiva Dilettantistica Tortora, militante nel campionato calabro di prima cate-goria girone A, denuncia alla società civile ed al mondo calcistico in particolare, il gravissimo episodio di violenza perpetrato ai danni dei propri giocatori e dirigenti negli spogliatoi dello stadio Comunale di CirಠMarina loc. Punta Alice da parte di giocatori, dirigenti e per-sone estranee della squadra F.C.Cremissa prima della partita F.C.Cremissa – SSD Tortora del 6 aprile 2008, 12° di ritorno del girone A.
La squadra della SSD Tortora veniva aggredita inspiegabilmente e senza nessuna moti-vazione al suo ingresso negli spogliatoi dello stadio con schiaffi, pugni e calci rivolti verso chiunque capitava a tiro con ingiurie, offese, minacce e frasi intimidatorie sulla incolumità dei giocatori che avrebbero dovuto entrare in campo “.. e lasciate i tre punti senza fiatare.
La SSD Tortora milita da oltre quaranta anni nei campionati dilettanti della Calabria e l’episodio del 6 aprile è il primo in assoluto. Il Tortora si è sempre distinto, in tutta la sua storia, per la sua correttezza in campo e fuori, per il rispetto degli avversari e dei loro diri-genti, sempre accolti con educazione e correttezza nel rispetto reciproco. Non a caso nel-la passata stagione ha vinto la coppa disciplina e, nella stagione in corso, è ai primi posti della stessa ed è in finale della Coppa Calabra intitolata a Gennaro Licursi. Ebbene è tra-scorso solo un anno dalla tragica scomparsa del dirigente della Sammartinese ed episodi simili si continuano a perpetrare. Solo la saggezza ed il buonsenso dei dirigenti e dei cal-ciatori del Tortora, che non hanno assolutamente reagito all’aggressione spregevole e vi-gliacca, ha consentito che l’episodio non avesse una gravità maggiore. Ma che prezzo hanno pagato chi ha subito le violenze. A quattro giocatori ed un dirigente, quelli che han-no avuto conseguenze maggiori, sono stati dati dieci giorni di guarigione all’Ospedale di Cariati e tra questi un giocatore di soli diciassette anni che ha subito l’aggressione pi๠vio-lenta. Alle 16,00 il Tortora lasciava lo stadio ed è stato scortato dai carabinieri della Stazione di Cirಠfino all’Ospedale di Cariati dove hanno sentito e verbalizzato le dichiarazioni dei cinque aggrediti. Dopo le visite la squadra e dirigenti sono ripartiti nel tardo pomeriggio scortati fino a Rossano dai carabinieri di Cariati.
Nel condannare fermamente tutti gli episodi di violenza in generale, anche perché non rientrano nel nostro modo di vedere il calcio in assoluto, vogliamo evidenziare che il calcio dilettantistico è o dovrebbe essere uno strumento di aggregazione, di rispetto, di socializzazione, di sana competizione, di agonismo e rivalità in campo, al fischio finale tutto finisce e ricomincia il rispetto delle persone, la cordialità di aver trascorso insieme un pome-riggio di sport, di sano sport.
A Cirಠtutto questo non è avvenuto, non vi erano i presupposti per giocare una partita di calcio, con quale spirito i giocatori avrebbero dovuto entrare in campo, con le lacrime di un minorenne con il viso contuso o con il portiere titolare con il viso tumefatto, no, ce ne sia-mo andati per la responsabilità che la società ha nei confronti dei giocatori della loro inco-lumità e per paura, si paura che poteva succedere qualcosa di pi๠grave visto il clima che si respirava.
Un atto cosଠVIGLIACCO e VILE che di sportivo non ha assolutamente nulla è da con-dannare con fermezza a tutti i livelli, con la speranza che tali episodi non si ripetano pià¹, altrimenti a cosa serve fare tanti sacrifici economici, impegnare il proprio tempo libero, ecc., a niente non serve a niente. Oggi, a mente fredda, resta solo l’amarezza ed il disgu-sto per ciಠche è avvenuto e ci chiediamo: ne vale la pena di continuare? A fine campio-nato prenderemo la nostra decisione sta di fatto che oggi siamo molto delusi e disgustati.
Infine la SSD Tortora vuole ringraziare i carabinieri delle stazioni di Cirà², di Cariati e di Praia a Mare per la loro collaborazione.
Tortora,lଠ7 aprile 2008
LA SSD TORTORA
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