Da Talarico e Trematerra due disegni di legge
Morti bianche e lavoro: le proposte dell’Udc
di FRANCESCO PAOLILLO
REGGIO CALABRIA ” Diecimila euro per ogni componente delle famiglie di una vittima sul lavoro ed un regolamento sul’apprendistato professionalizzante.
Queste le proposte di legge regionale presentate ieri dai consiglieri Udc Francesco Talarico e Michele Trematerra. Nella sala “Giuditta Levato†del Consiglio regionale, gli uomini di Casini si sono alternati nell’illustrare idee che «parlano d’attualità ».
A Talarico il compito d’illustrare il Fondo di solidarietà per le “morti biancheâ€: «Molto spesso gli incidenti sul lavoro provocano, all’interno dei nuclei familiari, devastanti conseguenze. Come hanno fatto altre Regioni d’Italia, anche la Calabria dovrebbe assicurare un adeguato e tempestivo sostegno ai familiari delle vittime attraverso la concessione di un contributo di 10 mila euro, da erogare in un’unica soluzione, per ogni singolo evento luttuoso e per ogni componente del nucleo familiare ». Un Fondo, insomma, capace d’intervenire «su spese realmente sostenute e relative ad iscrizione e frequenza a servizi socio educativi per la prima infanzia, scuole di ogni ordine e grado, corsi universitari, master, scuole di specializzazione, corsi di formazione professionali, canone di locazione per abitazione principale, rate di mutuo o di finanziarie per l’acquisto di beni, servizi o forniture».
Sono i numeri a sconcertare Talarico: «Negli ultimi due anni sono morti 80 lavoratori. Uno stillicidio per la società , un dramma per tante famiglie». La proposta di legge è composta da sei articoli, uno dei quali concepisce il «riconoscimento retroattivo del diritto per gli eventi mortali accaduti dal primo gennaio 2007 in poi».
C’è poi Trematerra che parla della «disciplina in materia di apprendistato professionalizzato». Un termine che, tradotto dal politichese, in attuazione della Legge Biagi «consentirebbe alla Regione di dotarsi di un’apposita normativa con l’obiettivo di interrompere, da un lato, il periodo transitorio durante il quale continuano ad applicarsi le disposizioni di una legge, la 25 del 19 ormai vecchia, e di rafforzare, dall’altro, l’integrazione fra formazione e lavoro, favorendo l’occupabilità dei giovani e promuovendo la qualità del lavoro nelle imprese e nel sistema produttivo».
Ed è un’esigenza, per il consigliere Udc, «rendere immediatamente operativa la tipologia dell’apprendistato professionalizzante quale strumento idoneo per favorire l’occupazione giovanile e per fornire agli apprendisti la possibilità concreta di conseguire una qualifica e di acquisire, lavorando, conoscenze e competenze appropriate».
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